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domenica, 8 Settembre 2024

Aumento degli iscritti e proteste dei precari: inizia l’anno accademico di Unito

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Bernardo Basilici Menini

All’inaugurazione del nuovo anno accademico all’Università degli Studi di Torino si parla di numeri, quelli che vedono le immatricolazioni in crescita rispetto all’anno scorso, e di qualità del lavoro. Ad aprire gli interventi, nell’aula magna, c’è il rettore Gianmaria Ajani: «Inauguriamo un anno accademico caratterizzato da un importante crescita di immatricolazioni».

«L’aumento di nuovi studenti – ha detto il rettore – superiore all’otto percento rispetto all’anno passato, che già aveva segnato un progresso del quattro percento, è l’ottima risposta all’attivazione di nuovi corsi di laurea, anche in inglese».

Se Ajani da buone notizie, le parole del presidente Inps Tito Boeri sono più amare: «L’università deve poter dare stabilità ai suoi ricercatori ci deve essere un quadro normativo che delinei un patto chiaro: a fronte di un impegno serio e di risultati misurabili da parte dei ricercatori l’università deve garantire stabilità al loro percorso lavorativo». Il discorso di Boeri faceva riferimento alla protesta dei ricercatori precari, che fuori dall’aula magna hanno mostrato le foto dei propri volti con la data di scadenza del proprio contratto.

Sullo stesso tema è intervenuta la sindaca di Torino Chiara Appendino, che ha sostenuto come «la precarietà non riguarda solo l’università ma tutti i settori ed è nostro dovere affrontare questo tema con coraggio. Faccio un appello al governo in tal senso».

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