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sabato, 27 Luglio 2024

ATP Finals, appuntamento al 2024. Ma c’è chi già guarda oltre 

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Redazione
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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

174mila biglietti venduti, 125 mila spettatori unici, di cui un’ampia parte proveniente da fuori Piemonte e il 40 per cento dall’estero, per un impatto economico complessivo pari a 300milioni di euro. 
Sono questi i numeri dell’edizione 2023 delle Atp Finals che si è conclusa ieri con la vittoria di Djokovic su Sinner in un Pala Alpitour gremito. 
Tanto da far sperare che l’avventura tennistica di Torino non si concluda nel 2025 ma possa proseguire oltre. L’obiettivo è ottenere il torneo calcustico non solo per altri due anni – a compensazione delle prime due edizioni sulle quali ha pesato il Covid, con capienze ridotte, viaggi limitati e regole stringenti – ma più a lungo termine, magari anche con un’opzione due anni più tre. Fra i vertici Fitp e le istituzioni locali il clima è di ottimismo, sostenuto anche dall’appoggio del Governo, ministro dello Sport in testa.
“Dobbiamo guardare al futuro con fiducia e con la stessa capacità di visione di quando è iniziata questa avventura. Credo ci siano tutte le condizioni per andare avanti. Non abbiamo veramente voglia di perdere questo secondo tempo della partita”, dice il ministro Andrea Abodi nella conferenza stampa di chiusura della Finals. Parole che rafforzano quelle del presidente Fitp Angelo Binaghi: “Dobbiamo fare una proposta che deve avere un respiro di medio lungo periodo, poi c’è il giudice, in questo caso l’Atp, ma io sono molto positivo. Non so dove, non so per quanto, ma le Atp Finals non finiscono nel 2025 statene certi”.
Per ora è ancora presto per fare una previsione precisa. “È partito il toto pronostico – scherza Binaghi – un anno, due anni. Non abbiamo fatto ancora alcuna proposta formale, credo che sia il momento giusto ed è nostra responsabilità farla. In un clima di euforia così totale come posso non essere ottimista sull’esito finale?”. “Faremo la nostra proposta e partiremo da Torino perché la riconoscenza per noi è un valore fondamentale”, conclude Binaghi che ribadisce: “Questa partita la vinciamo perché abbiamo la spinta di Sinner, di un movimento che cresce ininterrottamente da 20 anni, di tutti i torinesi e piemontesi e quest’anno penso di poter dire che ho la spinta di tutto il Paese”.

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