La sindaca della Città di Torino Chiara Appendino e l’Assessora all’Istruzione e all’Edilizia scolastica Antonietta Di Martino hanno risposto, questo pomeriggio, ai genitori dei bambini e dei ragazzi degli istituti comprensivi ‘Ricasoli’ e ‘Ilaria Alpi’ che con una lettera richiamavano l’attenzione delle istituzioni, tra cui Regione e Comune di Torino, sulle politiche educative e scolastiche. Di seguito il testo.
Carissimi genitori,
vi ringraziamo per le vostre lettere che condividiamo nei valori espressi, nelle preoccupazioni, nel desiderio di poter offrire alle bambine e ai bambini un nuovo contesto educativo adeguato alle loro esigenze e, nello stesso tempo, venire incontro alle vostre necessità di cura e di lavoro.
Tutti gli ambiti educativi e le scuole, dal nido d’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, svolgono un ruolo insostituibile sui processi di apprendimento e formativi di bambine e bambini, ragazzi e ragazze della nostra città. La chiusura a causa dell’emergenza sanitaria di questi luoghi fisici ha creato, come giustamente sottolineate e malgrado il grande impegno di tutti – dirigenti scolastici, insegnanti e famiglie -, incontestabili difficoltà. Certamente la frequenza scolastica ha un ruolo fondamentale che la didattica a distanza non può colmare, soprattutto per contrastare i fenomeni di esclusione che colpiscono duramente le fasce più deboli.
Anche l’iniziativa della “didattica della vicinanza” messa in campo dal Comune di Torino per la fascia 0/6, con l’intento di aiutare le famiglie ad intrattenere i più piccoli e dare a questi ultimi la possibilità di sentirsi ancora in contatto con le loro insegnanti ed educatrici, per quanto utile e ricca di iniziative originali e di grande valore, non può essere pensata come un sostituto della scuola in presenza.
L’attenzione della Città alle famiglie in difficoltà per la mancanza di strumenti informatici si è tradotta, in queste settimane, in un impegno costante su più fronti: dalla ricerca presso università e associazioni di dispositivi da donare agli studenti alla messa a disposizione di connessioni gratuite wi-fi per quelle famiglie che ne avessero necessità, alle occasioni di formazione per gli insegnanti che si sono trovati a gestire la didattica in modo nuovo.
L’Assessorato è impegnato con il Politecnico di Torino sul progetto “Scuole aperte” per riprogrammare il funzionamento dei servizi su due cardini fondamentali: le misure di sicurezza e i bisogni dei bambini e delle loro famiglie. Un percorso che ci consentirà di essere pronti per la ripresa delle attività scolastiche ed educative, nel momento in cui si potrà contare su protocolli nazionali che fisseranno le prescrizioni necessarie alla riapertura di scuole e servizi educativi.
Nonostante il protrarsi della situazione di emergenza, gli uffici della Divisione Servizi Educativi e di ITER hanno continuato a pensare ad un’estate possibile per i bambini e i ragazzi di Torino con le iniziative per i nidi, le scuole dell’infanzia e le scuole primarie.
In attesa che il nuovo DPCM chiarisca quali attività potranno essere riprese e quando, e in previsione di un Protocollo nazionale per la prevenzione dal contagio nei servizi educativi e scolastici (che sono la condizione indispensabile per avviare le iscrizioni), abbiamo formato gruppi di lavoro per studiare la fattibilità dell’edizione 2020 di “Estate Ragazzi”, in cui operano esperti di sicurezza ed esperti pedagogici, per poter essere pronti ad applicare le misure nazionali nel nostro contesto. In particolare per la fascia di età dai 6 ai 12 anni ITER, in collaborazione con Ufficio Pio della Compagnia San Paolo, i dirigenti scolastici e le associazioni cittadine, è impegnata nell’organizzazione delle attività di “Estate ragazzi” per la cui gestione è già stato approvato un elenco di soggetti qualificati.
Gli spazi interni ed esterni degli edifici scolastici saranno rimodulati in funzione della tutela della salute e della sicurezza e per specifiche attività si verificherà anche l’utilizzo di spazi aperti esterni alla scuola in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente. Va ricordato che i locali destinati all’uso scolastico ed educativo hanno specifiche edilizie e di sicurezza molto stringenti che non possono essere ignorate.
Inoltre abbiamo introdotto un’innovazione. Grazie al coinvolgimento di CSI Piemonte e la collaborazione dell’Ufficio Pio, abbiamo sviluppato una App che ci consentirà l’iscrizione a distanza evitando code e assembramenti nelle scuole che saranno sede di centro estivo. Le funzionalità della nuova applicazione saranno presentate al più presto.
Enti governativi, autorità regionali e locali, amministrazione scolastica statale, dirigenti scolastici: tutti hanno uno specifico ruolo decisionale nella Fase 2 e siamo tutti al lavoro, ognuno con le proprie competenze, per ridare alle nuove generazioni le opportunità di socialità e formazione essenziali al loro equilibrato sviluppo.
Per questo sarà fondamentale la collaborazione con le famiglie nella declinazione organizzativa delle prescrizioni nazionali e regionali in ogni singola struttura.
Siamo consapevoli che il lavoro che ci attende è enorme, abbiamo di fronte sfide importanti per coniugare esigenze didattiche, economiche e organizzative, ma le affronteremo, come sempre, mettendo al centro le bambine e i bambini, come finora abbiamo sempre fatto.
Noi crediamo che non sia corretto fare annunci di soluzioni preconfezionate e aperture nel momento in cui le “regole d’ingaggio”, che competono alle autorità sanitarie governative e regionali, non ci sono ancora.
Ma vogliamo rassicurarvi che la Città sta operando e farà la sua parte, in collaborazione con tutti gli altri soggetti coinvolti, con serietà e responsabilità, requisiti indispensabili per affrontare un percorso quanto mai importante e prioritario della vita delle comunità”.