Chiara Appendino risponde al presidente del Coni Giovanni Malagò che ieri durante la visita torinese ha rivendicato la paternità dell’idea delle Atp Finals.
“Ricordo benissimo quando il presidente Malagò mi chiamò la sera dell’assegnazione a Torino. Fu molto simpatico, si complimentò e mi chiese, con un linguaggio anche abbastanza colorito, come avevo fatto a portare a casa un risultato così importante. Non posso che constatare che oggi la squadra che ha portato in Italia le Finals viene messa sotto attacco per motivazioni difficili da comprendere per chi vuol bene allo sport. Ma se è una corsa a intestarsi l’evento, ben venga. Le Atp Finals sono un patrimonio della città e del Paese tutto”.
Appendino definisce quella della Atp Finals come una vittoria di gruppo “coordinata dalla Federtennis e da un uomo tenace come il presidente Binaghi. E, ovviamente, senza lo stanziamento dei fondi del Governo Conte I e dell’allora ministro Giorgetti, nulla sarebbe stato possibile”. Mentre per l’ex sindaca la ricostruzione di Malagò è imprecisa: “Nel dicembre 2018 Torino non solo era già candidata, ma aveva già superato la prima selezione ed era stata inserita da Atp nella shortlist con Londra, Singapore, Tokyo e Manchester. La candidatura fu presentata dalla Federazione già agli inizi del mese di novembre mentre l’apertura del bid gestito da Deloitte era già nota da Agosto e mi fu segnalata dal presidente Binaghi”.
“Dispiace che il presidente Malagò non si sia fatto sentire, mi avrebbe fatto certamente piacere chiarire di persona eventuali incomprensioni e poi portarlo a visitare la venue del PalaAlpitour – conclude Appendino -. E
non nego che mi avrebbe fatto piacere un suo maggior coinvolgimento nella gestione delle problematiche emerse con Cts. Il tennis merita lo stesso rispetto delle altre discipline sportive”.
L’ex sindaca si inserisce anche sul dibattito relativo alle Olimpiadi 2026 per cui la sua amministrazione aveva bocciato la candidatura torinese. “Dico semplicemente che Malagò sa già da molto tempo che se vuol fare risparmiare dei soldi ai contribuenti italiani, può farlo:gli impianti torinesi e piemontesi sono stati messi a disposizione a suo tempo già da me e Chiamparino”.
“Per risparmiare queste preziose risorse pubbliche – conclude Appendino – servirebbe, tuttavia, l’interessamento di chi ha la responsabilità di amministrare i nostri soldi”.