Dopo 13 anni potrebbe arrivare la tanto attesa svolta nel mistero della morte di Anna Esposito. La trentacinquenne commissario della Digos di Potenza fu trovata senza vita il 12 marzo del 2001. Dopo una prima indagine che frettolosamente concludeva la vicenda come suicidio nel 2013 è stato aperto un nuovo fascicolo per omicidio volontario.
La novità delle ultime ore è che vi è anche il nome di un indagato: si tratterebbe di Luigi Di Lauro, un giornalista della Rai di Potenza.
L’uomo era già stato interrogato subito dopo la morte della Esposito. Allora avrebbe raccontato di aver visto Anna il pomeriggio del giorno in cui fu uccisa. I due sarebbero stati assieme fino alle 20, poi Di Lauro l’avrebbe lasciata davanti alla porta del suo appartamento. Ma qualcosa in questo racconto non avrebbe convinto già allora gli inquirenti.
A 13 anni di distanza si tratta dunque di ripercorrere quelle giornate di fine inverno del 2001 per capire cosa sia successo. Anche se sembra certo che dalla Procura ci si stia muovendo verso la pista del delitto passionale, visto che i due avevano avuto una relazione durata alcuni anni, escludendo invece ogni legame con il caso di Elisa Claps.
Eppure resta ancora da capire cosa il commissario sapesse su quella sedicenne scomparsa nel nulla sette anni prima. Gli stessi familiari di Anna sostengono che fonti interne alla questura le avessero detto che il corpo di Elisa era nascosto nella chiesa della Santissima Trinità. E proprio per raccontargli quanto aveva appreso il 12 marzo l’Esposito aveva chiesto al fratello Gildo Claps un incontro. Dunque fu solo una casualità che il suo assassino le tolse la vita il giorno prima che quel segreto custodito da Anna venisse a galla?