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sabato, 27 Luglio 2024

Allontanamento zero: discussione in aula e proteste fuori

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

In consiglio regionale è il giorno del disegno di legge ”Allontamento zero”. Mentre fuori da Palazzo Lascaris si sono radunati i manifestanti contro e pro proposta di legge “a sostegno della genitorialità e per la prevenzione degli allontanamenti”. 

La proposta risalente a ormai tre anni fa da parte dell’assessora al Welfare, Chiara Caucino, mira a ridurre al minimo gli affidamenti dei minori a strutture o famiglie esterne a quelle di origine, attraverso il sostegno anche economico alle famiglie in difficoltà.

Una proposta osteggiata dalle opposizioni in aula, che hanno presentato oltre 500 emendamenti.

Mentre fuori dall’aula si confrontano due fazioni opposte: chi è a favore e chi è contrario. E non sono mancati gli insulti. 
“Hanno detto a mia figlia che ero morto – dice un uomo – sono dei criminali”. “Mi hanno tolto quattro figli mentendo”, sostiene una madre dell’associazione Colibrì. Tra chi è a favore del decreto, uno striscione con scritto: “Bibbiano, affinché non accada mai più”.

Tra chi è contrario presenti anche esponenti dei partiti di opposizione, sindaci del territorio e assessori. Come Jacopo Rosatelli, con indosso la fascia tricolore, assessore ai Servizi sociali di Torino, Jacopo Rosatelli: “Sono qui per difendere un sistema che funziona – spiega – il sistema degli affidi che è un valore della nostra Città e di altre città della Regione. Non è vero che si tolgono i bambini alle famiglie a cuor leggero, c’è processo molto serio di valutazione e l’allontanamento è l’extrema ratio che viene utilizzata nei casi più delicati”. Per Daniele Valle (Pd), vicepresidente del Consiglio: “Siamo qui per tutelare i bambini, il loro interesse deve stare al primo posto. Non un’ideologia che nel nome della famiglia in realtà vuole mantenere situazioni pericolose”. 

“In aula non faremo sconti, siamo pronti a mettere le tende per fare cambiare idea a questa Giunta, che già al suo interno non è d’accordo”, sottolinea Raffaele Gallo, capogruppo Pd.

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