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sabato, 27 Luglio 2024

Alleanza M5s-Pd a Torino? Lo Russo: ” I grillini delusi potrebbero dare una mano al centrosinistra nel 2021″

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Per il momento di alleanza torinese M5s-Torino non se ne parla proprio. Poi figuriamoci, aggiungiamo noi, se segnali verso tal proposito arrivano da Stefano Lo Russo, il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale che si è scontrato più volta con i pentastellati. Ricambiato logicamente.

Roma chiama, anche se per il momento Torino non risponde. Ma davanti all’esecutivo giallorosso non si può far finta di nulla.

«In questi giorni si rincorrono molte ipotesi sull’evoluzione dell’alleanza PD-M5S e sui suoi riflessi a livello locale, qualcuna anche fantasiosa e fuori dal mondo – spiega Lo Russo –  Al di là della contingenza dell’Umbria dove si va ad elezioni anticipate a fine ottobre a causa delle inchieste sulla sanità con un meccanismo a turno unico dove vince chi prende un voto in più e che quindi fa un po’ caso a sé, il vero banco di prova saranno gli appuntamenti amministrativi. Ovviamente Torino che salvo auspicabili accelerazioni va al voto tra un anno e mezzo, è uno dei primi casi rilevanti su cui le riflessioni più strategiche si concentrano».

Aggiunge il capogruppo Pd: «Vorremmo essere chiari: il nostro giudizio su Chiara Appendino e la sua squadra prescinde da qualunque valutazione nazionale, è inappellabile e resta assolutamente negativo. Sindaca e Assessori inadeguati che in questi anni hanno dimostrato sul campo di non avere le minime caratteristiche necessarie a rispondere ai bisogni di Torino e alla soluzione dei problemi creandone addirittura di nuovi. Autori e interpreti di un disegno di Città incoerente, debole nei contenuti, schizofrenico e pieno di contraddizioni che ha marginalizzato Torino e l’ha resa più piccola, più povera, più periferica in Italia e in Europa. Un disegno di Città figlio della cultura della “decrescita (in)felice” che combatteremo sempre».

Per Lo Russo «in questi anni ho comunque avuto modo di vedere all’opera alcuni consiglieri del Movimento e resto persuaso del fatto che alcuni di loro, magari più timidi politicamente ma anche più in buona fede, qualora evolvessero potrebbero anche dare un loro contributo in futuro. Il centrosinistra sta lavorando, a partire dall’iniziativa politica assunta dal PD alla Festa dell’Unità e dai suoi forum, a costruire un progetto di Città che faccia ripartire Torino.
Un progetto solido nei contenuti, condiviso, coerente e omogeneo che ha l’ambizione non solo di far ripartire lo sviluppo dopo questi anni disastrosi di Appendino ma anche di stimolare e far rinascere nella Città quello spirito costruttivo di comunità che permise ai primi anni ’90, con la prima giunta Castellani, di costruire quel patto tra politica e cittadini che ne ha definito la traiettoria. Uno spirito che questi anni di attacchi continui di Appendino e del M5S e questa narrazione distruttiva del passato hanno purtroppo compromesso.
Sfida ambiziosa ma stimolante e avvincente che ci guida nella nostra azione».

«Sono convinto che il progetto di Città del centrosinistra sarà non solo in grado di coinvolgere le energie migliori di Torino favorendo anche un equilibrato rinnovamento ma sarà anche capace di raccogliere e re-interpertare in chiave positiva alcune giuste istanze originarie del Movimento. In quest’ottica sono ottimista sul fatto che certamente molti elettori delusi ma anche molti militanti e alcuni degli attuali consiglieri, alla luce della loro deludente esperienza con il M5S, potrebbero essere interessati a darci una mano e sostenere il centrosinistra e il rilancio di Torino nel 2021.

«Noi andiamo avanti su questa linea – conclude Stefano Lo Russo – Tempo al tempo».

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