di Andrea Doi
Ha aspettato che le acque si calmassero prima di intervenire. E lo fa soprattutto ora dove il suo 3,7% dei voti viene tirato per la giacca dalle due parti. Giorgio Aiurado sicuramente non è felice del dato ottenuto nelle consultazioni amministrative, dove la sua lista “Torino in Comune” ha raccolto veramente poco.
La sua resta comunque quella sinistra custode di Sel e Rifondazione Comunista a cui stanno guardando sia Piero Fassino che Chiara Appendino.
Ed è proprio alla candidata del Movimento Cinque Stelle che l’ex segretario Fiom, rappresentante di Sinistra Italiana, che Airaudo sfera il primo attacco. Giusto per far capire che non è scontato, come da più parti viene sostenuto, che il suo elettorato il 19 giugno sceglierà la pentastellata.
«Quando l’Appendino dice che affronterà problemi del lavoro con gli incentivi dei risparmi della politica, mi viene da sorridere, perché fa la Renzi dei poveri», dice.
Per quanto riguarda Fassino secondo Airaudo è sorprendente che abbia scoperto «alle 3 di notte, ad urne chiuse, che la città soffre socialmente dopo aver detto, per mesi, che Torino aveva retto la crisi meglio di altre città». E ancora «Fassino si è occupato più di fondazioni bancarie che di politiche sociali», ed è per questo che al primo turno è mancato il sostegno, nonostante in altre città, come ad esempio Milano, ma anche solo in Regione Piemonte, Sel appoggi la giunta targa Partito Democratico.
Per quanto riguarda il prossimo ballottaggio Sinistra Italiana ha dato «libertà di voto», conclude Airaudo.