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sabato, 27 Luglio 2024

500 persone al corteo torinese per i fatti di Cremona

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Redazione
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Erano circa 500 le persone al presidio antifascista a Torino che si sono ritrovate alle 17 davanti Palazzo Nuovo per solidarietà nei confronti di Emilio, l’uomo di 49 anni rimasto gravemente ferito nell’assalto subito ieri a Cremona insieme ad altri militanti del centro sociale di cui faceva parte, il Csa Dordoni.
L’aggressione è avvenuta nella serata di ieri, verso le 18, dopo il derby Cremona-Mantova, usato a quanto pare come pretesto da una cinquantina di neofascisti, riconducibili a CasaPound, per far confluire sul posto militanti di estrema destra provenienti da altre città.
Inizialmente, un gruppo di dieci persone si sarebbe diretto al centro sociale Dordoni, all’interno del quale c’erano sette forse otto persone e, raggiunti poco dopo da altri 40, tutti armati di spranghe e bastoni, avrebbero dato il via ad un premeditato assalto. Emilio colpito violentemente alla testa è stato ricoverato in ospedale con una grave emorragia cerebrale ed ora lotta tra la vita e la morte.
Per dare sostegno e solidarietà ad Emilio, gli antifascisti di Torino hanno sfilato in corteo, partendo dall’Università in via Sant’Ottavio, passando per via Po e Piazza Castello. Slogan e canzoni antifasciste per chiedere di «chiudere i covi fascisti e di lasciare fuori dalla città i razzisti».
E contro «l’assalto fascista, voluto cercato e premeditato nel quale un gruppo di violenti, hanno preso a botte e bastonate un uomo in uno scontro di 50 contro 8». Dure le parole anche contro le forze dell’ordine che nell’attacco a Cremona sarebbero intervenute solo per identificare gli autori dell’aggressione per poi lasciarli andare, caricando invece i militanti del centro sociale che cercavano di difendersi, facilitando quindi la fuga dei neofascisti. «Gli hanno chiesto i documenti e poi con una pacca sulla spalla li hanno lasciati andare via» dice Valeria, una delle studentesse presenti al corteo. «Noi siamo qui per solidarietà ad Emilio ma anche per portare un messaggio, perché fatti del genere non possono e non devono passare sotto silenzio. Un uomo è in coma – continua – e il sindaco della città di Cremona non si è minimamente espresso sull’accaduto. È vergognoso» conclude indignata.
Il corteo da Piazza Castello è passato poi davanti la sede della Prefettura di Torino dove, dopo il lancio di alcuni petardi, ha poi svoltato verso via Po, tornando a Palazzo Nuovo, da dove era partito. I manifestanti hanno infine ricordato l’appuntamento per il corteo nazionale antifascista di sabato 24 gennaio a Cremona.

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