Riceviamo e pubblichiamo:
“Quello che sta succedendo a Torino in merito alle primarie di coalizione del centrosinistra è un grande classico, il risultato finale di una serie di liturgie politiche tese al fare proclami pubblici per poi agire in modo opposto nel concreto.
Quello che sta avvenendo è un ulteriore passo che porta la politica in un luogo ancor più lontano.
Lontano dai cittadini, lontano da quell’idea di inclusione sociale e di partecipazione collettiva che costituivano [non uso il tempo passato del verbo a caso] l’ossatura di un nuovo modo di intendere l’agire politico.
Lontano, lontanissimo da quell’idea nata proprio qui a Torino, al Lingotto, quando nacque il Partito Democratico.
Ed è proprio al Partito Democratico, al partito di cui faccio orgogliosamente parte, che rivolgo il mio appello; il PD è il partito di maggior peso all’interno coalizione di centro sinistra, ed è essenziale che si faccia carico delle istanze di tutti quei cittadini che chiedono a gran voce di essere ascoltati.
È necessario che il PD si prenda sulle spalle la responsabilità di sgombrare il campo da equivoci di sorta, è necessario che i suoi dirigenti assumano una decisione e perseguano la via delle primarie.
Non si può decidere una candidatura così importante come quella del nuovo Sindaco di Torino nelle segrete stanze, nelle segreterie, attraverso caminetti o patti nascosti.
Non si possono tradire le primarie.
Troviamo il modo per celebrarle degnamente, in sicurezza, magari non bollando subito come irrealizzabile la proposta del segretario regionale Paolo Furia di farle online.
Ci sono riusciti i 5 stelle, perché non possiamo avviare anche noi una consultazione online?”
Riccardo Gorrieri
“Voto online per non tradire le primarie”
