Per le ultime battute della sua campagna elettorale il candidato del centrosinistra Sergio Chiamparino ha scelto il Circolo del Partito Democratico di via Dante Di Nanni. E qui che nel commentare la corsa a una possibile presidenza bis della Regione Piemonte usa la metafora ciclistica: «Siamo agli ultimi 500 metri, ma c’è bisogno di pedalare tutti insieme. Siamo in campo per alzarci sui pedali e vincere la volata finale, per arrivare al traguardo a braccia alzate».
Poi una riflessione sui cinque anni passati e sul futuro: «Abbiamo fatto il nostro dovere di amministratori pur consapevoli delle tante cose ancora da fare. Dovere, una parola che sembra desueta ormai. Abbiamo ricominciato a fare investimenti e assunzioni. 40 milioni per il comparto manifatturiero e aerospaziale ad esempio. Se si vuole tenere insieme la crescita e il miglioramento ambientale dobbiamo muoverci con una logica di effetti meno impattanti e allora è il caso di parlare di ferrovie e non di autostrade».
Immancabile, come per tutta la campagna elettorale, il riferimento alla Torino-Lione e alla Tav: «La Lega è un partito che si dichiara a favore della TAV nelle piazze e poi blocca i lavori ritirando gli emendamenti. È un partito che ha nella testa e nel cuore la Lombardia. Chi ha invece il Piemonte nel cuore è Chiamparino e la sua colazione».
Una coalizione, secondo Chiamparino, «unita, negli intenti e obiettivi» pur consapevole che «in Piemonte non si deciderà solo tra chi avrà dimostrato credibilità e affidabilità ma anche qualcosa di più grande. Si sceglierà chi usa il crocifisso come strumento di divisione e di odio e chi lo usa come strumento seminatore di pace».
Infine un appello al voto: «Chiedo un voto che guardi alla serietà della persona al di là dell’appartenenza di partito».
foto ©Rawsht Twana per Nuova Società