Lunedì verrà discussa in Consiglio comunale a Torino la questione del crocifisso in Sala Rossa. E Silvio Viale, radicale e vice capogruppo del Pd si prepara al confronto: «A me dell’Islam non frega niente, figuriamoci – spiega Viale – ma spinto dallo scivolone della Lega che si è contrapposta al tappeto per la preghiera degli islamici dicendo che il Municipio è un luogo laico, faccio notare che se è laico non dovrebbe avere alcun simbolo religioso».
«Il crocifisso in Sala Rossa non c’era neppure ai tempi di Cavour. E fino agli Anni Sessanta nessuno ha mai pensato il tempio del Risorgimento italiano dovesse esporlo»- continua.
«Ho ottenuto che su questo si voti esorto a fare una scelta di laicità, ma so già che sarà una battaglia persa. In tal caso si sappia che rispetterò l’opinione di tutti, non staccherò alcun crocifisso, ma mi armerò di chiodi e martello, e attaccherò un crocifisso in tutte le sale» – conclude Viale.