Mentre la Regione Piemonte cerca di accelerare sui richiami soprattutto per evitare il fuggi fuggi estivo i dati fotografono un fenomeno nuovi. In tanti, infatti, saltano l’appuntamento con il vaccino per la seconda dose. A incidere su questo fenomeno diversi fattori. Ad esempio, l’incertezza sul tipo di vaccino che verrà somministrato al richiamo. Ma non solo. A spingere a sottrarsi alla seconda dose anche il fatto che già con la prima inoculazione si è dotati di pass verde che consente di muoversi liberamente. Senza contare i casi in cui la data della seconda somministrazione non viene comunicata per tempo e quindi non si si può organizzare e i messaggi diffusi da parte di chi sostiene che una dose sia sufficiente.
Un problema in più per la regione, visto anche il fatto che già sono stati individuati 8 casi di variante Delta, la più resistente al vaccino per cui sono necessarie le due dosi, e che in altri Paese sta costringendo a un ritorno alle chiusure.
A questo si aggiungono i dati di oltre 200 mila over 60 che ancora non si sono vaccinati, come migliaia di insegnanti e sanitari. C’è poi il mondo degli invisibili: senza fissa dimora e persone non iscritte al servizio sanitario nazionale presenti sul nostro territorio.
“I dati lo confermano – afferma il consigliere Regionale Daniele Valle – il Piemonte, undicesimo in Italia per prime dosi somministrate rispetto alla popolazione, sta scivolando progressivamente più in basso sui cicli completati: oggi siamo quindicesimi in Italia secondo i dati GIMBE”.
“Occorre che la Regione potenzi le iniziative di comunicazione e sensibilizzazione, ma serve anche approntare quei correttivi organizzativi, a partire dall’applicativo, che possono rispondere più efficacemente alle esigenze della popolazione” conclude Valle.