Nuovi materiali poco costosi e non inquinanti,realizzati dai ricercatori dell’università di Pennsylvania, rivoluzioneranno l’efficienza dei futuri pannelli solari basati su nuovi elementi con particolari proprietà ferroelettriche. Questo assicurerà rendimenti molto più elevati, anche da tre a sei volte, rispetto a quanto è ottenibile dai tradizionali pannelli con celle a silicio.
Ma quali sono oggi i pannelli più efficienti e come funzionano? Abbiamo interpellato Flavio Castagno, un ricercatore di prototipi in campo energetico di Torino.
«Mediamente i pannelli in commercio trasformano energia luminose in energia elettrica con un efficienza massima del 12% dell’energia luminosa ricevuta».
«Il sistema più efficiente – aggiunge Castagno è quello che troviamo in orbita sui satelliti. Qui le celle invece del silicio sono costituite da arseniuro di gallio. Un fantastico semiconduttore, quasi insensibile alla temperatura, su cui si possono concentrare potenti flussi di raggi con delle lenti. Un sistema che consente un efficienza pari un terzo dell’energia solare captata. Purtroppo un suo uso ordinario sulla terra è poco pratico (oltre che molto costoso) in quanto deve essere assicurato un flusso fisso di raggi perpendicolari ai pannelli.
Sull’invasione di pannelli cinesi Castagno spiega come questi grandi produttori possano usufruire di enormi impianti di trasformazione a basso costo. La produzione dei pannelli è molto complessa ed il silicio, prodotto non raro in sabbie e rocce, deve essere inserito in due strati nei pannelli. Strati che vengono poi “drogati” con delle impurità fondamentali per trasformare il fotone (energia luminosa) in elettroni (energia elettrica).
Infine Flavio Castagno ricorda con orgoglio come presso l’Università di Messina esista un centro di ricercatori eccezionali in bioenergie che sperimentano da tempo pannelli solari costituiti da materiali biologici come succo di mirtillo, clorofilla. Il tutto con un livello di eccellenza e originalità all’avanguardia a livello internazionale.
Moreno D’Angelo
© RIPRODUZIONE RISERVATA