Un tavolo di confronto a tre per Tresso, Lo Russo e Lavolta. A proporlo è proprio Tresso, che si è piazzato secondo nella sfida delle primarie, con solo 300 voti di scarto dal vincitore Lo Russo
“Serve un tavolo più ristretto tra coloro che alle primarie hanno partecipato e hanno una consistenza di voti. Se con Lavolta portiamo a casa più del 60% dell’elettorato qualcosa vuol dire”, spiega Tresso sottolineando l’identità plurale della coalizione: “Lo Russo non ha neanche il 40%, io e Lavolta insieme facciamo più del 60%. I numeri bisogna leggerli in questa chiave: c’è una coalizione articolata che necessita di una condivisione della linea politica: nessuno la può dettare da solo. Se nel 2011 Fassino aveva raggiunto il 55% alle primarie poteva decidere da solo, oggi non è così”.
“I numeri bassi, soprattutto nelle zone periferiche, ci fanno capire che la città ha bisogno di un maggior richiamo e attenzione perché evidentemente non c’è una volontà di riconoscere nella politica la vicinanza a esigenze e bisogni” afferma ancora Tresso.