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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Trans, un cambio di mentalità negli ultimi decenni

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L’utilizzo del termine trans è sempre più ricorrente e sta diventando parte del linguaggio comune. Segno di come i tempi stanno cambiando e di come nuovi atteggiamenti e nuove sensibilità nei confronti delle tematiche riguardanti la sessualità e il genere. 

Tuttavia nel parlare comune la parola trans viene utilizzata nelle più diverse accezioni e spesso in modo confusionario. Così come non mancano epiteti volgari o negativi che ancora troviamo in bocca alle persone con pregiudizi. 

La parola trans è comunemente utilizzata per indicare chiunque non rientri nei confini della divisione binaria tra maschile e femminile. Esse viene spesso accompagnata con la terminazione transessuale, per indicare medicalmente e legalmente parlando, le persone non operate ai genitali. Oppure, con la parola inglese gender per indicare chi non si riconosca come appartenente a un genere definito da natura. 

Inoltre, frequentemente e nel parlare comune la parola trans assume anche una connotazione erotica. Sono infatti molti gli uomini che tra le loro fantasie hanno quella di trascorrere una notte di sesso con una donna trans. Ugualmente sono in molti quelli che realizzano questa loro fantasia e che si dicono non solo soddisfatti dell’incontro ma anche pronti a rifarlo. 

Lo dimostrano le ricerche sul web degli italiani: tra le voci più digitate sui motori di ricerca c’è proprio quella di siti internet dedicati agli incontri con trans. Portali che hanno conosciuto un’ampia diffusione negli ultimi tempi non solo per la comodità di poter gestire almeno il contatto iniziale da computer ma anche a riprova di come le trans sappiano incuriosire e attirare gli uomini. 

Insomma, la tendenza degli ultimi anni è quella di una maggiore apertura nei confronti del mondo trans con molti più uomini che confessano le loro fantasie o le avventure avvenute a riguardo.

Tornando al linguaggio pensiamo anche a come sempre meno vengano utilizzati termini con accezioni negative che purtroppo nel tempo si erano consolidate. 

Vi ricordate quanto spesso capitava in passato di sentir parlare di “viado”? Un termine che deriva dal portoghese transviado (cioè pervertito) e che purtroppo in italiano era diventato un modo volgare e dispregiativo per indicare i trans. 

Oppure il modo equivoco in cui si usa la parola travestito. Che spesso è usato come sinonimo di transessualità ma che in realtà indica in termini più generali chi si traveste per assumere un aspetto diverso da quello tipico del proprio sesso e simile a quello opposto. 

Le generazioni più giovani, più aperti e liberi nelle tematiche sessuali, stanno contribuendo a una più corretta definizione di quello che è il mondo trans e stanno abbattendo molti tabù che per decenni ne hanno influenzato negativamente l’immagine. 

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