20.4 C
Torino
sabato, 27 Luglio 2024

Tragedia alla ThyssenKrupp, oggi la sentenza della Cassazione

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Oggi è una di quelle giornate che entreranno nella storia. La Corte di Cassazione, infatti, esprimerà la sua sentenza sul processo Thyssen.
Sei imputati, condannati in primo e secondo grado, per la morte di sette operai quella maledetta notte del 6 dicembre 2007.
Sei condanne che nonostante il ridimensionamento deciso dalla corte d’appello nel febbraio del 2013 (per renderle inattaccabili dalla Cassazione), rimangono comunque esemplari, le più pesanti per un infortunio sul lavoro mai inflitte. La tragedia del roso fu derubricata diventando incidente e non più omicidio volontario.
All’amministratore delegato Harald Hespenhahn, la pena venne ridotta da sedici anni e mezzo a dieci, i consiglieri delegati Gerald Priegnitz e Marco Pucci, si videro condannati a sette anni; Raffaele Salerno, direttore dello stabilimento di Torino otto anni e sei mesi, Daniele Moroni, responsabile dell’area tecnica, nove anni e Cosimo Cafueri, responsabile della sicurezza otto anni.
Pene ridotte, come detto, ma comunque esemplari, come le definì il pm Raffaele Guariniello che però sollevarono la rabbia dei famigliari presenti alla sentenza nell’aula del Palagiustizia di Torino.
In quella tragedia morirono Giuseppe Demasi, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone, Rocco Marzo, Angelo Laurino e Roberto Scola a causa delle ustioni provocate da un’enorme fiammata divampata all’improvviso dalla linea 5 nello stabilimento di corso Regina Margherita. L’unico superstite è Antonio Boccuzzi, oggi parlamentare del Pd.
Oggi l’ultima sentenza per dare giustizia a quelle vittime e ai loro familiari che davanti al Palazzaccio stanno manifestando con degli striscioni.
La camera di consiglio è a porte chiuse e il verdetto è atteso in serata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano