Il viaggio in Friuli per testare le concrete ambizioni di una squadra che si è ritrovata quasi all’improvviso sbalzata al settimo posto della serie A, la sfida all’Udinese per dimostrare di valere qualcosa in più della semplice, sofferta salvezza: il Torino domani alle ore 15 proverà a regalare a Urbano Cairo la prima vittoria a Udine nella sua storia presidenziale e soprattutto cercherà conferme dopo la vittoria casalinga sulla Lazio.
Il caso della settimana, quello legato al nodo per il rinnovo del vice capitano granata Danilo D’Ambrosio, è momentaneamente congelato: un leggero infortunio muscolare e la conseguente mancata convocazione per la sfida della 16a di andata evitano troppe distrazioni, ma inevitabilmente alimentano il chiacchiericcio. Uno dei principali compiti del tecnico del Torino, Giampiero Ventura, sarà perciò proprio quello di isolare il gruppo e mantenere alta la concentrazione: un eventuale blitz granata sancirebbe anche il sorpasso in classifica ai danni proprio dei bianconeri friulani.
Guidolin si affida al ritorno di Totò Di Natale, pericolo pubblico numero uno per il portiere Padelli (uno degli ex della partita, con Pasquale e Barreto). Il Torino invece ritrova il difensore uruguaiano Rodriguez a due mesi e mezzo dall’ultima apparizione (era il 29 settembre, nel derby) e si affida al sinistro letale della sua superstar: Alessio Cerci non segna da quattro partite consecutive e vuole ricominciare la corsa al titolo di capocannoniere. Con lui in attacco è lotta a due tra Immobile (favorito) e Barreto, alle spalle delle due punte agirà El Kaddouri, a meno di rivoluzioni tattiche pensate da Ventura per sorprendere l’esperto collega.
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