Ad ascoltare le parole, anzi, la “sveglia” di Dario Gallina c’era anche la sindaca di Torino Chiara Appendino: «Torino deve reagire». Il presidente dell’Unione industriale nel suo intervento, durante l’Assemblea generale 2019, non fa sconti all’amministrazione grillina.
«Torino deve reagire. Molto segnali ci fanno pensare che le nostre difficoltà strutturali non saranno superate nell’arco dei prossimi tre-quattro anni. Ci vorrà più tempo. Non possiamo permetterci un vuoto di progettualità di questa durata».
«Dobbiamo puntare ad una nuova agenda per Torino – continua Gallina – che ci consenta di individuare priorità e assi strategici dello sviluppo nel medio e lungo periodo. Dobbiamo disporre di un’idea complessiva, anche dal punto di vista urbanistico, di come vogliamo che sia la nostra città da qui a dieci anni per poter orientare le nostre azioni e le nostre azioni e le nostre scelte strategiche. Non solo in campo industriale, ma attivando tutte le leve forti di Torino, dal turismo ai servizi, alla cultura, sulla quale ci stiamo già impegnando come Unione».
«A Torino – ha aggiunto Gallina – percepisco una forte volontà di riscatto e di lavoro insieme. Per questo chiedo a Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di commercio, di coinvolgere gli stakeholder del territorio e di farsi promotore della realizzazione di questo progetto, per il quale assicuro sin d’ora l’adesione degli industriali torinesi. Un progetto senza colore politico, senza ideologie».
«Dobbiamo salire nelle graduatorie di competitività urbana a livello internazionale – ha concluso Gallina – e portare all’attenzione del mondo e degli investitori internazionali la visione del futuro della nostra città. Una visione che possiamo costruire insieme».