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giovedì, 24 Ottobre 2024

Torino, la città intera ai funerali delle vittime di Tunisi

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Torino si è stretta attorno alle sue vittime nel giorno dei funerali di Orazio Conte e Antonella Sesino, morti durante l’attentato al museo del Bardo di Tunisi. I feretri dei due cittadini torinesi sono rimasti nella camera ardente allestita in Comune e aperta alle visite del pubblico fino alle ore 13.30 di oggi quando è iniziato il loro ultimo viaggio verso la Basilica della Consolata dove il Vescovo Cesare Nosiglia ha celebrato i funerali solenni.
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E in questa giornata di dolore le campane a lutto si sono intervallate agli applausi commossi dei torinesi che hanno atteso i loro concittadini fuori da Palazzo di Città per poi accompagnarli fino al santuario. Rose bianche per il feretro di Antonella Sesino, e una maglia della Juventus con il numero 10 e il nome Simo, il figlio più piccolo, appoggiata sulla bara. Un violino e note musicali contornati da viole per Orazio Conte. Dietro le loro bare che sfilano per una Torino dove l’unico rumore è quello delle saracinesche dei negozi che si abbassano per rispettare il lutto, parenti e amici.
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Lorenzo Barbero, l’ex marito della Sesino, che a funerali finiti chiederà il rispetto della privacy ai fotografi «era una signora semplice e delicata, non le sarebbe piaciuto tutto questo». Con lui i due figli abbracciati agli amici, «per fortuna c’è il sole» dice il più piccolo, Simone, trattenendo a stento le lacrime mentre il carro funebre esce dal Comune verso la Consolata. E c’è anche Carolina Bottari, la moglie di Orazio Conte, rimasta ferita nell’attentato e trasportata fino alla Basilica in ambulanza. Ma accanto a loro c’è una folla che la piazza della Consolata non riesce a contenere tanto che per entrare in chiesa e recitare una preghiera per le due vittime la coda è chilometrica e si procedo di pochi passi al minuto sotto l’occhio vigile della Protezione Civile.
«Chi si serve della violenza e sceglie la via del sangue, aggredendo cittadini inermi, non avrà mai la vittoria. La strage degli innocenti che si è rinnovata in questi giorni scuote la coscienza di ogni uomo di buona volontà: l’Amore e la volontà di pace e di rispetto di ogni persona vinceranno avendo dalla propria parte la potenza di Dio» ha detto il vescovo Nosiglia durante l’omelia funebre.
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Presente alle esequie anche l’ambasciatore tunisino Mestir Naceur: «Il 18 marzo rimarrà per il nostro Paese una giornata nera perché il terrorismo ha colpito la democrazia, la civiltà e il turismo. Noi però non abbiamo paura, ha sottolineato l’Ambasciatore: siamo determinati ad andare avanti nella lotta contro il terrorismo». «Stiamo ricevendo una straordinaria dimostrazione di affetto, fraternita’ da tutta la nostra citta’, che ha saputo reagire con grande determinazione al drammatico colpo subito e a chi con l’attentato di mercoledi’ scorso avrebbe voluto dividerci» ha invece commentato il sindaco di Torino Piero Fassino.
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Fotografie di Giulia Zanotti e Stefano Bertolino. Video di Giulia Zanotti.

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