Il campeggio di Torino torna a far discutere. Oggi in Sala dell’Orologio, Maurizio Braccialarghe, Stefano Lo Russo e Gianguido Passoni, e i consiglieri Guido Alunno (Pd), Carbonero (Lega Nord) e Giovanni Ventura (Pd), sono tornati a discutere sulla mozione “Area campeggio a Torino” presentata dal consigliere di Sel Michele Curto a marzo scorso. Durante la riunione di oggi a Palzzo Civico con i presidenti delle commissioni Turismo, Ambiente e Patrimonio è stato individuato il piazzale Caio Mario come area sosta per accogliere i camperisti, che forse sarà già attiva da gennaio. Scelta che tuttavia non convince la Barbara Ingid Cervetti, consigliera comunale dei Moderati che, perplessa, spiega come in questo caso la soluzione non offra l’accoglienza ai turisti attraverso la migliore presentazione possibile delle bellezze cittadine.
In seguito alla chiusura di “Villa Rey” all’inizio dell’estate, la città di Torino è ancora priva di un campeggio per accogliere il turismo itinerante.
Nel mese di giugno, l’argomento fu al centro di una polemica che andò avanti per settimane, ma come spesso accade in questi casi, in seguito a fatti più eclatanti e complice anche la pausa estiva, i riflettori su quella che al tempo sembrava un’emergenza campeggio si sono poi spenti.
Tante le ipotesi vagliate cinque mesi fa. Scartata quella de La Mandria di Venaria, poiché fuori dal territorio torinese, erano state prese in considerazioni altre aree: dal parco della Pellerina al Cuc di Grugliasco, dal Ponte Mosca al parco Dora, che sembravano adatte accoglienza di camperisti e amanti del campeggio, soprattutto in vista del grande afflusso di turisti previsto per l’estate 2015, in cui Torino non sarà solo Capitale Europea dello Sport ma anche meta di pellegrinaggio, con l’ostensione della Sindone e l’arrivo attesissimo di papa Francesco, previsto per il 21 giugno.
Ad oggi, «Gli uffici sono ancora fermi alle ipotesi e si prospettano tempi lunghi per l’attuazione del progetto, già peraltro preparato dai tecnici del Comune» spiega la Cervetti.
«Ancora problematica l’individuazione dell’area su cui realizzare la struttura, e la proposta dell’area verde tra via Pianezza e via delle Primule mi trova assolutamente contraria. Durante i lavori della Commissione – continua la Cervetti – ho espresso le mie perplessità invitando gli uffici ad un’ulteriore analisi sulla fattibilità di altre zone. Torino può vantare ampi spazi verdi e bellezze naturali come la collina e le zone adiacenti ai fiumi. Ospitare il turismo itinerante in luoghi che valorizzino queste risorse sarebbe certamente un ottimo biglietto da visita».