Sono sette gli indagati nell’inchiesta che coinvolge i dirigenti del Comune di Torino, tra cui il direttore generale Mario Spoto e il suo vice Giuseppe Ferrari.
Ieri mattina perquisizioni a Palazzo di Città e nelle due sedi delle Fondazioni di Parcolimpico e 20 Marzo. Nel mirino del pm Gianfranco Colace le nomine alla società che gestisce gli impianti post olimpici del 2006, tra cui il Palavela, ma anche i provvedimenti disciplinari e i trasferimenti.
Mario Spoto è accusato di falso in relazione agli accertamenti disciplinari, tra i quali nei confronti della dirigente Paola Virano, tre in pochi mesi.
E poi c’è il ritorno di fiamma, in vista degli Atp Finals di tennis, per la Fondazione Parcolimpico. Sotto la lente dei magistrati la nomina di questa estate di Giuseppe Ferrari, come presidente. L’accusa è turbativa d’asta. Secondo Colace non ci sarebbe stata una selezione con altri candidati. Accusata di turbativa d’asta per la nomina di Ferrari anche Elena Fiorenza, direttrice generale della fondazione 20 Marzo.
Dall’inchiesta inoltre sarebbe emerso che già nel 2017 Ferrari si interessò della vicenda Parcolimpico mentre era candidato a sovrintendere una gara sospetta per l’appalto del Palavela, assegnata poi a società sportive legate al pattinaggio su ghiaccio. Per quella assegnazione il sospetto è di favoritismo e irregolarità valse l’accusa di turbativa d’asta e abuso d’ufficio Daniele Donati, direttore di Parcolimpico.