di Bernardo Basilici Menini
Il Comune di Torino e i servizi preposti sarebbero stati al corrente delle sistemazioni individuate per i rom del campo di lungo Stura Lazio dopo lo sgombero. Questa è quanto afferma Terra del Fuoco, nell’ambito della questione scoppiata a seguito delle indagine per turbativa d’asta a carico dell’associazione culturale e di abuso edilizio per Giorgio Molino, proprietario degli appartamenti finiti al centro della bufera.
«Nei tavoli di coordinamento del progetto è stata proposta la disponibilità di sedici appartamenti ed è stato fatto notare che la proprietà era di Molino –sostiene Matteo Saccani, tesoriere di Terra del Fuoco– I rappresentanti del Comune di Torino hanno detto che andava bene e di andare avanti».
Una versione diversa rispetto a quella del Pubblico Ministero Andrea Padalino: nell’indagine del Pm, infatti, il Comune era stato menzionato come parte lesa.