La Tgr del Piemonte è in stato di agitazione. Lo ha deciso martedì scorso l’assemblea dei giornalisti al termine di una serrata discussione sugli organici. Lo stato di agitazione prevede il rispetto assoluto dell’orario di lavoro e non esclude, qualora l’azienda non dovesse dare risposte, il ritiro della firma.
Da mesi la redazione lamenta una grave sofferenza nel numero di giornalisti di fronte alle esigenze che premono quotidianamente dalle numerose edizioni radiotelevisive che si aprono al mattino con “Buongiorno regione” per concludersi oltre la mezzanotte con l’ultimo appuntamento dell’informazione locale.
Già mesi fa i giornalisti di via Verdi avevano sollevato la questione minacciando di bloccare gli straordinari senza i quali l’attività subirebbe una concreta contrazione. Aspetto sempre poco contemplato dalla direzione della Tgr.
La stessa che mesi fa, ai primi accenni di fermento sindacale, era corsa ai ripari trasferendo alcuni giornalisti da altre redazioni regionali, mettendo così la sordina alle rivendicazioni sindacali. La situazione però è destinata a cambiare, secondo un documento del Cdr (Comitato di redazione), con l’imminente uscita per ragioni diverse di più colleghi.
L’iniziativa del Cdr ha provocato, filtra da via Verdi, l’irritazione del capo redattore Tarcisio Mazzeo, da tempo entrato in urto con una parte della redazione che lo accusa di metodi “vicini alla prepotenza”.