di Bernardo Basilici Menini
A Torino è al test una nuova tecnica per scoprire se l’autore di un incidente stradale stesse usando il telefono cellulare o un tablet al momento dell’incidente, sviluppata dal reparto “in house” del reparto di investigazione scientifica della polizia municipale di Torino.
Il tutto per cercare di fermare il trend che vede una crescita nell’uso di dispositivi mobile alla guida: per una maggiore deterrenza potrebbe essere previsto anche il sequestro dell’apparecchio in caso di risposta positiva. Ogni anno a Torino i vigili effettuano circa 5.000 multe. Solo nel mese di agosto ne sono state notificate 423.
«Abbiamo sperimentato qualche mese fa questa tecnologia su richiesta dell’autorità giudiziaria – commenta il comandante dei vigili torinesi Alberto Gregnanini – che voleva avere qualche elemento in più sulle dinamiche di un grave incidente stradale accaduto a Cuneo». In quel caso è stato possibile accertare che l’impatto è avvenuto mentre il telefono era attivo. «A 50 chilometri all’ora – continua il comandante Gregnanini- usare il cellulare per 10 secondi significa percorrere sessanta metri praticamente al buio. E’ come essere ciechi per tutta quella distanza»
Il metodo sperimentato a Torino è stato presentato al convegno di Riccione della polizia municipale e ha riscosso successo da parte del ministero dei Traspoti, che ha prospettato la possibilità di un finanziamento dello Stato per estenderne l’utilizzo.