“Il ritorno delle malattie infettive. #tbcnograzie“. Questo il titolo di un post pubblicato da Beppe Grillo sul suo blog, che sta generando tanta polemica sui balconi della politica nostra. Il comico fattosi leader politico ha scritto: “L’ingresso delle malattie infettive dall’Africa e il contagio di tbc di 40 poliziotti finora accertati è caduto nel nulla. Quando i nostri bisnonni approdavano negli Usa, Paese della Libertà, dopo aver visto la Statua con la fiaccola accesa, venivano subito confinati a Ellis Island in quarantena”. Niente di nuovo, anche questo è il verbo politico utilizzato da Grillo e dalla sua tribù a cinque stelle: l’allarmismo come metodo. Ciò ovviamente non toglie la problematicità delle realtà di accoglienza dei migranti provenienti dall’Africa o da qualunque altro angolo del mondo, che richiederebbe un impegno umanitario e politico di ben altra levatura, nell’affronto di tutti i rischi e di tutte le potenzialità della globalizzazione.
Possono essere anche veritiere le difficoltà gridate da Grillo nell’inaugurazione dell’ultimo hashtag (#tbcnograzie), quelle connesse alla precarietà anche sanitaria delle accoglienze dei barconi, ma ciò evidenzia una questione differente, che chiama ad esempio in causa l’elargizione del denaro per le politiche sull’immigrazione: se i fondi continueranno a finire soprattutto nelle casse destinate alla repressione delle rotte, più che ai centri di accoglienza, il problema sanitario non potrà essere risolto come meriterebbe, a vantaggio di chi arriva così come di chi se ne occupa. L’ultima frecciatina lanciata dall’arco di Beppe Grillo è evidentemente un’altra trovata mediatica per rincorrere a destra l’elettorato, cercando di mantenere la base fin qui costruita, navigante in acque che oggi non sono oggettivamente eccezionali in termini di pubblica presa nel raffronto con il dinamismo di Matteo Renzi. Le elezioni non sono all’orizzonte, nell’immediato, ma Grillo è ben cosciente che il bottino conquistato nel variegato popolo della sinistra durante l’exploit del Movimento Cinque Stelle debba essere bilanciato con un proselitismo anche nelle carrozze dell’elettorato di destra, aspirando a quel 100% sbandierato qualche tempo fa, definito come percentuale alla quale ambisce il M5S…