Il referendum sulla Tav non sa da fare. Parola di Valentina Sganga. La capogruppo del Movimento 5 stelle in consiglio comunale pone così fine al dibattito che si era generato in questi giorni intorno alla proposta del Partito Democratico.
«Nel contratto di Governo la parola referendum non c’è. Questo chiude la discussione su questa ipotesi, almeno per noi a Torino».«Non si tratta nemmeno di Tav o Notav – prosegue Sganga – ma di un principio razionale perché non avrebbe senso sottoporre a un referendum un’opera che si è già deciso di ridiscutere».
Sganga dice la sua anche sulle diversità di vedute con i colleghi di governo della Lega. «Questo governo non esisterebbe se vi fosse stata una reale unità di intenti sulle cose, il 4 marzo, e quindi non saremmo qui a negoziare con un ‘alleato’ di Governo che non c’entra nulla con la cultura del M5S. Ciò premesso ora si tratta di capire come trovare un punto di caduta rispettando i termini dell’accordo politico stretto». Ma quello che è sicuro per la grillina torinese è che «il Movimento 5stelle, che da sempre è No Tav, non smetterà di esserlo per compiacere la Lega. Se di fronte alla spinta dei favorevoli all’opera è necessario trattare, il Governo crei un nuovo studio, un nuovo progetto, privo però del tunnel di base in essere. Ci si dia anche un anno di tempo, per trovare una soluzione tecnica che rispetti l’analisi costi benefici e il contratto di Governo, ma sia detto già ora che il tunnel non si farà».