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giovedì, 24 Ottobre 2024

Tari e Imu, le nuove tariffe votate in Consiglio comunale

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Buone notizie per la Tari che da aprile i torinesi dovranno pagare. Nel bilancio di previsione 2019-2021 infatti le tariffe della tassa per la raccolta rifiuti sono state adeguate a un valore inferiore al tasso di inflazione programmato, ma con una serie di sconti.

A partire dalle famiglie con più di quattro componenti e abitazione sotto gli 80 metri e ai nuclei familiari con Isee basso, anche se bisognerà attendere gli effetti della normativa sul reddito di cittadinanza per individuare nuovi criteri dell’attribuzione della tariffa.

Pagheranno il 10 per cento in meno i residenti dei quartieri Vanchiglia, Vanchiglietta e San Salvario (tra i corsi Bramante e Marconi) sulla parte variabile del tributo visto la loro virtuosità nella raccolta differenziata.

Sgravi per attività commerciali presenti nelle aree dove sono in corso lavori per la realizzazione di grandi opere pubbliche, con durata superiore ai sei mesi (cantieri della metropolitana, di corso Grosseto e della pista ciclabile di via Nizza), e confermata la riduzione del 30 per cento per gli ambulanti dei plateatici definiti tecnicamente aree a posteggio singolo (massimo sei operatori). Di nuovo premiate le attività commerciali che cedono gratuitamente le eccedenze per fini di solidarietà sociale.

Tariffe ridotte anche per i locali destinati a culto religioso (10%) e quelli di onlus e scuole per l’infanzia parificate aderenti alla Fism e convenzionate con la Città (30%).

Aumentano invece, adeguandosi al tasso d’inflazione, i canoni sull’occupazione di suolo pubblico (Cosap) e sulle iniziative pubblicitarie (Cimp) ma sono confermati gli sgravi per le attività commerciali e artigianali che operano in aree adiacenti cantieri per grandi opere pubbliche.

Inoltre, per il canone relativo all’occupazione di spazi (Cosap) è previsto un adeguamento dei moltiplicatori per tutte le occupazioni, permanenti e temporanee, per le categorie viarie prime e seconda (zone auliche e addensamenti commerciali). Con una riduzione del 5% per i dehors.

Buone notizie per le mense di asili e scuole dell’obbligo che non subiscono rincari mentre per le fasce Isee tra i 9 e i 32mila euro si prevede una riduzione proporzionale delle quote di iscrizione.

Le tariffe delle mense di nidi, scuole dell’infanzia e per i singoli pasti consumati in quelle dell’obbligo non vengono aggiornate al tasso d’inflazione annuo programmato e, quindi, non subiscono rialzi. Inoltre, da settembre, alla fascia di Isee superiore a 32mila euro viene ridotta di circa il 33% la quota fissa annua del servizio, la cosiddetta quota d’iscrizione, passando dagli attuali 302 euro a 202 euro. Nelle fasce comprese tra 9.400,01 euro e 32mila euro la quota cala progressivamente in misura percentuale.

Confermata l’addizionale comunale Irpef, nella misura dello 0,8%, con la soglia di esenzione fino a 11mila e 790 euro di reddito. Invariati anche gli importi relativi alla tassa di soggiorno.

Per Imu e Tasi confermata l’esenzione per le prime case e le agevolazioni per sale cinematografiche (9,6 per mille), start up (8,6 per mille) e per le abitazioni concesse in locazione o comodato a soggetti affidatari di servizi di accoglienza per immigrati richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale (8,6 per mille). Aumenta la tassa invece per i comodati gratuiti. Mentre cresce la tassa per per gli immobili invenduti dalle imprese di costruzione.

Novità e rincari che non sono piaciuto all’opposizione. Infatti il capogruppo del Partito Democratico Stefano Lo Russo ha dichiarato di votare contro la delibera definendola «L’ennesima stangata verso i torinesi»soffermandosi in particolare sugli aumenti per le case invendute: «un’operazione, ha sottolineato, che non cambierà le sorti della città ma che potrebbe mettere in crisi società e posti di lavoro. Contrarietà è stata espressa anche sull’aumento dell’Imu per gli immobili affittati con canoni concordati, al di fuori del progetto Locare».

Accuse respinte dal vicesindaco Guido Montanari «Si tratta, ha affermato, di un riequilibrio, annunciando, tra l’altro, l’eliminazione degli aumenti (previsti nella delibera di Giunta) legati ai canoni concordati (Locare)».

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