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sabato, 27 Luglio 2024

Tagli agli asili Fism, davanti al Comune la protesta dei genitori: “Calpestati i diritti di 5mila bambini”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

di G.Z.

Tante sagome colorate sparse per piazza Palazzo di Città a rappresentare i tanti bambini e bambine delle scuole materne aderenti al Fism colpiti dai tagli della Giunta Appendino. É iniziata come preannunciato alle 10 la protesta pacifica dei genitori dei bimbi dai 3 ai 5 anni che frequentano gli asili paritari, 55 in tutta Torino, che l’anno prossimo vedranno un taglio del 25 per cento ai loro contributi dati dal Comune, che passano da 3 milioni a 2,25 milioni.
Politici con i vostri tagli calpestate i diritti di 5500 bambini di Torino! No a bambini di serie A e bambini di serie B” recita lo striscione che accompagna i manifestanti che chiedono che la giunta riveda i tagli previsti.

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«I minori contributi agli asili Fism previsti dal Bilancio 2017 ci preoccupano molto perchè verrà a mancare alle scuole un aiuto notevole e questo significa o tagli al personale e alle attività o rincari nelle rette mensile per le famiglie» spiegano i genitori in protesta sotto il Comune.
Come detto le scuole materne paritarie accolgono più di 5000 bambini, che spesso non trovano posto negli asili comunali: «Le graduatorie sono lunghissime e chi non ha un punteggio alto non può nemmeno sperare di entrare in una materna comunale, visto che hanno molti meno posti rispetto alle domande che vengono presentate ogni anno» lamentano ancora i genitori. Ma il tagli ai fondi voluto dalla giunta Appendino preoccupa anche il personale, composto da circa 500 lavoratori, che ogni giorno di occupa delle scuole.
Ad ascoltare le rivendicazioni dei genitori è sceso anche il consigliere comunale dei Moderati Silvio Magliano: «I tagli, assurdi e ideologici, altro non sono che un attacco alle famiglie, dal momento che non potranno che risolversi in un aumento delle rette. Mettono inoltre a rischio tanti posti di lavoro e la tenuta stessa del sistema scolastico torinese. Già nella scorsa consiliatura avevo provato ad arginare il taglio dei fondi (da 3,2 a 2,8 e poi a 3 milioni di euro). Continuo a portare avanti la mia battaglia oggi, coerentemente, con l’Amministrazione Cinque Stelle, che puntualmente attacca la libera aggregazione dei cittadini quando questi provano a dare una risposta ai bisogni. Molte delle Scuole che si stanno attaccando si trovano in periferia: proprio i luoghi che l’attuale Amministrazione ha sempre promesso di tenere in massima considerazione. E fanno attività di solidarietà interna: evidentemente tutto questo non interessa all’Assessore», ha precisato il consigliere.
Mentre nei prossimi giorni verrà consegnata la petizione firmata da genitori e lavoratori (9450 firme in totale) per chiedere l’annullamento dei tagli.

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