Dorotea De Pippo ha agito con spregiudicatezza e cinismo. Questo è quanto sostenuto dal giudice per le indagini preliminari Alessandra Danieli, nelle motivazioni per la convalida d’arresto dell’ex domestica di casa Allione. Mentre lei continua a proclamarsi innocente resta in carcere, accusata di essere la mente della strage di Caselle Torinese, il 3 gennaio scorso, quando vennero massacrati a colpi di tagliacarte Claudio Allione, 66 anni, Maria Angela Greggio, 65 anni, e la madre della donna, Emilia Dall’Orto, 93 anni.
Per il momento viene considerato autore del triplice omicidio Giorgio Palmieri, reo confesso, il compagno della De Pippo. Ma secondo i pubblici ministeri Fabio Scevola e Roberto Sparagna sarebbe la Dorotea l’ideatrice del piano.
La donna ha ammesso solo di avere utilizzato le carte di credito rubate nella villa di via Ferrari 13. Per i magistrati deve restare in carcere perché è forte il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento di prove.
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