La consigliera M5s Valentina Sganga interviene sulla sospensione delle iscrizioni all’anagrafe dei figli delle famiglie omogenitoriali. Sganga parla di “una situazione paradossale, un inqualificabile scaricabarile istituzionale ai danni dei diritti dei minori e delle loro famiglie, in cui il legislatore sceglie di non occuparsene e la magistratura interpreta le norme dando maggiore importanza ai divieti piuttosto che alla realtà.
“Una sconfitta durissima per la nostra città, da sempre protagonista nella difesa dei diritti e delle opportunità per tutte e tutti. Restava un’ultima speranza alle figlie e ai figli delle famiglie arcobaleno, l’assunzione di responsabilità di fronte ai propri concittadini da parte del sindaco, come fece coraggiosamente Appendino nel 2018. Ora non c’è più nemmeno quella, e siamo tutte e tutti più soli e tristi”. “
E non mi si venga a dire – aggiunge – che per la legge 40 la procreazione è un reato quando è fatta in un altro Paese in cui reato non è, come se uscendo dalle frontiere italiane invece di essere cittadini e cittadine europee le famiglie omogenitoriali e i loro figli fossero apolidi di diritti ma meritevoli di punizioni. Nel mentre – conclude – la ministra competente tace e affida le sue raccomandazioni al prefetto che le notifica al sindaco, quasi fosse il messo notificatore per lo sfratto allo scranno del palazzo”.