0.6 C
Torino
martedì, 10 Dicembre 2024

Figli di coppie omogenitoriali, Torino interrompe le registrazioni all’anagrafe

Più letti

Nuova Società - sponsor
Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Il Comune di Torino interrompe le trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali. Lo ha annunciato il sindaco Stefano Lo Russo spiegando che è una decisione “presa con grande difficoltà in via cautelativa, in attesa del pronunciamento della Cassazione”.

Infatti al primo cittadino è arrivata una comunicazione prefettizia che lo richiama ad attenersi alle norme ricordando che l’eventuale registrazione costituisce una violazione di legge. 

“Dietro le leggi – dice Lo Russo – ci sono sentimenti, persone, bimbi, storie personali. È iniquo che un cittadino, a seconda del Paese in cui nasce, abbia diritti o no, è una violenza ed è su queste cose che si fonda l’unità di un continente”. 

“Nella comunicazione del prefetto si evidenzia che il sindaco, in quanto ufficiale di stato civile, agisce come ufficiale di Governo e non come titolare di un potere proprio e deve quindi attenersi al dispositivo di legge e questo fatto rende non più percorribile la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali – spiega Lo Russo -. Lo facciamo in chiave cautelativa dell’ente e delle famiglie in attesa della pronuncia della Cassazione, che metterà una parola finale rispetto alla giurisprudenza, che purtroppo sta andando verso una direzione più restrittiva”. 

Immediata la reazione del Torino Pride: “Le famiglie omogenitoriali esistono, ed è tempo che il legislatore si assuma le proprie responsabilità”. Così il coordinatore Marco Giusta, dopo la decisione del Comune di sospendere le iscrizioni all’anagrafe dei figli e delle figlie delle famiglie arcobaleno.
“Abbiamo ricevuto una convocazione dal sindaco per questo venerdì, sarà l’occasione per approfondire la situazione e comprendere quali saranno i passi successivi – osserva Giusta -. Resta la rabbia di vivere in un Paese che sceglie di non garantire diritti fondamentali sulla base di posizioni ideologiche, fuori dal tempo e dalla realtà”. 

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano