Dopo la pausa estiva, Davide Vannoni è di nuovo sul banco degli imputati con l’accusa di tentata truffa alla Regione Piemonte. Il processo al padre di Stamina Foundation ricomincia con gli interrogatori ai politici in carica nel 2007, al tempo in cui l’indagato aveva tentato di ottenere un finanziamento di 500 mila europer le controverse cure. I fondi erano stati stanziati, ma la delibera fu revocata pochi mesi dopo.
Il primo a testimoniare è Paolo Peveraro, l’allora assessore al Bilancio. «Vannoni mi è stato presentato a fine 2006 da un sindacalista della Uil che mi invitò nei suoi uffici e mi fece vedere un filmato – afferma – fui molto colpito dai video che aveva e dai progressi che mostrava e fui io ad accogliere nel bilancio di previsione 2007 l’emendamento per finanziare la sua ricerca».
«Mio padre era appena mancato per una malattia degenerativa, il Parkinson – continua – e nel video si vedevano malati molto migliorati. Rimasi molto impressionato. Mi sento di escludere di avere avuto pressioni nel periodo di discussione della legge finanziaria da parte di Davide Vannoni. Ci fu la discussione del bilancio di previsione per il 2007 e in consiglio regionale furono presentati vari emendamenti da vari gruppi, tra cui quello del consigliere Nicotra su questo aspetto (di avviare una ricerca sulle staminali, ndr). Ne parlava anche il consigliere Burzi, capogruppo di Forza Italia. Dicevano di iniziare a fare una valutazione e se poi ci fossero state le condizioni di erogazione del finanziamento si sarebbe proceduto».
«Non sono mai entrato però – precisa però – nel merito specifico della materia. Mi ha sempre molto incuriosito per vicende personali. Dopo l’incontro con Vannoni nel suo studio, cioè ufficio, lui venne nel mio ufficio in piazza Castello accompagnato da Rossetto della Uil e io chiesi a Mario Lombardo, allora in Aress, se poteva essere con me per farmi capire di cosa si trattava. E così fu».
«Vannoni mi fece vedere delle foto di mani e gomiti con la psoriasi e poi quasi guarite dopo la cura con le staminali – testimonia Mario Pippione, medico in pensione e studioso per una vita della psoriasi – Mi disse “questo sono io”. E mi espresse l’intenzione di studiare una cura per la psoriasi con la metodica Stamina, ma dopo dieci minuti che parlavamo capi’ che non aveva la minima idea di cosa andava a trattare, non c’era alcun
supporto teorico e compresi, da come si esprimeva, che non era un medico»