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domenica, 8 Settembre 2024

Spazio aperto, il Pd c’è, anche su web. Mazza: “Non ci siamo mai lasciati”

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Rosanna Caraci
Rosanna Caraci
Giornalista. Si affaccia alla professione nel ’90 nell’emittenza locale e ci resta per quasi vent’anni, segue la cronaca e la politica che presto diventa la sua passione. Prima collaboratrice del deputato Raffaele Costa, poi dell’on. Umberto D’Ottavio. Scrive romanzi, uno dei quali “La Fame di Bianca Neve”.

Spazio Aperto è la prima web tv sotto la Mole: canale del Partito democratico di Torino, ha ottenuto fino ad oggi e in poco meno di quaranta giorni 200mila visualizzazioni, per 50 dibattiti che hanno raggiunto fino a 500 partecipazioni con più di tre minuti consecutivi on line. Alcuni incontri hanno ottenuto fino a 12 mila visualizzazioni. 

Il responsabile dell’organizzazione e regista di Spazio Aperto, Saverio Mazza, commenta con molta soddisfazione i numeri, lanciando il nuovo palinsesto di uno spazio che nulla ha da invidiare alle trasmissioni televisive per qualità di ospiti. Fiore all’occhiello della proposta prevista nei prossimi giorni e confermata, la presenza di Romano Prodi, il primo luglio alle ore 18. Sintonizzarsi è semplice. Spazio aperto tv web, su youtube o sulla pagina facebook del Partito Democratico di Torino.

Saverio Mazza, perchè la nascita di Spazio Aperto?
Spazio aperto è stato un esperimento, nato dall’idea caldeggiata fortemente dal segretario provinciale Mimmo Carretta che si è sviluppata di un paio di giorni. Ben presto ci siamo resi conto che c’erano le potenzialità affinché fosse non solo uno strumento aggiuntivo all’attività politica che il Pd di Torino deve fare, e che già svolge in modo ordinario, ma necessario dati i numeri che abbiamo avuto grazie a questo spazio. 

Cosa vi dicono i numeri degli ascolti?
Non nego che durante il lockdown evidentemente ne abbiamo avuti molti di più, non solo perchè la gente era obbligata a restare a casa ma perchè Spazio aperto era nato proprio per dare un accurato approfondimento sulla situazione sanitaria: i primi incontri sono stati costruiti con il professor Mauro Salizzoni, con l’ordine dei medici, su questioni strettamente legate all’attualità. 

C’era il bisogno di andare oltre alla normale informazione offerta dai media tradizionali, strabordante per la verità in quelle settimane?
Per la verità, è stato molto di più. Ci siamo detti che dovevamo fare qualcosa per non perdere il rapporto con i tanti iscritti, rivisitando il lavoro che i nostri dirigenti e il partito hanno sempre svolto quotidianamente sul territorio. Era necessario non perdersi. Noi siamo abituati ad avere un rapporto umano, personale, fisico con le sedi e abbiamo dovuto immaginare strumenti che fino a qualche tempo prima non sapevamo nemmeno come utilizzare. Non nascondo di aver avuto delle perplessità iniziali ma poi è andata bene e oggi ne sono entusiasta. 200 mila minuti di visualizzazione sono un risultato eccellente se consideriamo che siamo partiti dal nulla. C’è stata un’affezione a Spazio aperto che davvero ci ha piacevolmente sorpresi.

La politica durante il covid ha quindi dovuto darsi dei mezzi nuovi per realizzarsi. Li utilizzerete anche a scopo interno?
L’esperimento oggi ci restituisce uno strumento necessario. La scorsa settimana, attraverso il canale abbiamo fatto una direzione politica, ottenendo in questo modo molta più partecipazione di quanta ne avremmo avuta in una sede “fisica”. Più dei due terzi dei componenti della direzione metropolitana erano collegati.

Qual è l’età media della partecipazione agli incontri di palinsesto?
Il dato ha smentito chi pensava che l’attenzione alle iniziative on line del nostro partito potesse non essere soddisfacente, essendo i nostri iscritti di età medio alta. Il pubblico è stato trasversale tra le generazioni. Anche i non più giovanissimi che non sempre hanno dimestichezza con la tecnologia, sono riusciti a seguirci. Ciò non deve farci pensare nemmeno per un attimo che il web sia sostitutivo della politica “fisica”, ma certo è uno strumento che la affianca, e la rafforza. Sono due aspetti che si integrano necessariamente.

Come la vede una Festa de L’Unità virtuale?
Organizzare Spazio aperto è come costruire la proposta di dibattito a  una Festa dell’Unità attraverso gli ospiti che vengono invitati a salire sul palco, con il vantaggio di poter raggiungere con più facilità i ministri e i sottosegretari, coloro che farebbero fatica a essere presenti “fisicamente”. 

Niente Festa quest’anno?
Non è detto che non si faccia, magari con altre formule, caratteristiche differenti, “in miniatura”, con il coinvolgimento del territorio. Il nostro rapporto è fisico e non cambia, è da privilegiare. Per questo siamo stati i primi a pensare alla giornata delle sedi aperte, sabato scorso. 
L’obiettivo noi ce l’abbiamo ben chiaro, quello di parlare della città. 

Insomma, siete tornati.
Non ci siamo mai lasciati. Ora ripartiamo e cerchiamo di farlo insieme.

Come nelle storie d’amore che sono resistite al Covid, al distanziamento, alla paura e che oggi nel rispetto della sicurezza riprendono afflato mostrando di sé i sentimenti migliori e le più intense emozioni, così il Partito democratico con il suo territorio: riabbraccia iscritti, simpatizzanti e idee. Per ripartire, verso Torino 2021.

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