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mercoledì, 13 Novembre 2024

Sostegno psicologico gratuito per chi ha paura della guerra. Iniziativa dell’Osservatorio violenza e suicidio

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

Sono sempre più numerose le persone che mostrano segni di ansia, paura, nevrosi per la guerra in corso in Ucraina.

Pensiamo un attimo agli ultimi tg in cui si parla di possibili svolte nucleari del conflitto o di centrali atomiche a rischio di essere colpite da ordigni. 

Tuttavia ben più gravi risultano  i traumi che possono riguardare tanti profughi ucraini sfuggiti a missili e  bombardamenti che sono ospitati nel nostro Paese. 

Per questo il mondo degli psicologi si è attivato promuovendo un servizio gratuito.  Un sostegno psicologico rivolto a coloro che vivono forme di sofferenza connesse alla perdurante  guerra in terra ucraina.  L’iniziativa, promossa dall’Osservatorio violenza e suicidio, ha  l’obiettivo di  avvicinare i cittadini al sostegno psicologico. Questo offrendo la possibilità di tre consulti gratuiti prenotabili via mail ossviolenzasuicidiopiemonte@gmail.com o via whatsapp al 351  6513600.

Ma vediamo i dettagli di questa iniziativa attraverso le parole dello psicoterapeuta torinese Silvio Bazzurro.

“A noi non interessa se siano russi, ucraini o delle zone limitrofe. Ci interessa portare un aiuto a persone che, per questo allucinante conflitto nel cuore dell’Europa, rischiano seri disturbi post traumatici. Si tratta per lo più di donne, a volte con bambini, che hanno dovuto lasciare i loro cari (anziani e mariti, compagni che non hanno abbandonato la difesa del loro Paese). Persone ben accolte ma spesso spaesate e con un sentimento di debolezza per il sentirsi fuori dalla loro storia, dal loro contesto, e con tutte le incognite sul futuro.

Oppure si tratta di soggetti che hanno solo bisogno di aiuto e ascolto per orientarsi nel ricevere cure  in Italia”. Lo psicoterapeuta torinese, che ha sposato in pieno questo progetto di nuova solidarietà, aggiunge che si tratta di un servizio che  rivolto anche a persone che sono in Italia da diversi anni  ma che non riescono ad avere notizie dei propri parenti rimasti in patria. 

Certamente anche gli italiani che temono una escalation del conflitto, spaventati e traumatizzati per una possibile iper esposizione all’informazione mediatica, possono rientrare in coloro che possono usufruire del nostro supporto. Il dott. Bazzurro, dal suo studio nel cuore della Crocetta a Torino, evidenzia come il discorso si sia ampliato grazie alla possibilità di mettere in contatto le persone anche con un team di avvocati e come lo staff comprenda una psichiatra che, parlando ucraino, può aiutare nel combattere i sintomi più evidenti e ed immediati. 

In conclusione lo psicologo, ci comunica che si sta avviando una collaborazione con la Fondazione Specchio dei Tempi che, a livello regionale, si occupa di profughi. Un modo per supportare in modo concreto in particolare quei soggetti appena arrivati.

Covid guerre e paure.

“Gia con il Covid – ricorda lo psicoterapeuta – abbiamo registrato un forte aumento delle persone che si rivolgono nei nostri studi e ora la guerra in corso ha ulteriormente aggravato il fenomeno” – e aggiunge – :

“C’è poco da scherzare. Le persone sentono ormai parlare di una possibile terza guerra mondiale e di risvolti apocalittici con il ricorso ad arsenali nucleari che purtroppo abbondano nel mondo”.   Insonnie, nevrosi, stati di ansia aumentano e non pensiamo che siano solo persone deboli e poco istruite ad essere toccate da queste tensioni.  

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