Nulla di fatto. Si è concluso così ieri l’incontro per la contrattazione tra sindacati e Fca, l’ex Fiat per il rinnovo del contratto.
Da subito la Fiom, che non ha partecipato al tavolo, aveva parlato di rottura, di situazione gravissima. E ora quelle stesse parole vengono rimarcate dal segretario generale della Uilm, Rocco Palombella: «Siamo a un passo dalla rottura: è una fase delicatissima, è la prima volta che si interrompe il confronto senza avere una data di ripresa, valutiamo grave il comportamento di Fiat». Insomma animi tesi.
«Invitiamo Fiat – ha ribadito ancora Palombella – a non farsi assalire dai dubbi o dalla convinzione che la crisi possa portare a rompere un negoziato o a rimettere in discussione il nostro modello contrattuale: questo modello partecipativo ha funzionato su temi molto più importanti, se Fiat decide di metterlo in discussione si assume una grande responsabilità».
Poi il segretario Uilm si rivolge direttamente al maglioncino blu del Lingotto, Sergio Marchionne, avvertendo che se si continuasse a non voler venire incontro alla richiesta dei sindacati «il rapporto tra noi e Fiat cambierebbe del tutto, sicuramente. Fiat deve assumersi la sua responsabilità o cambia tutto».
Palombella poi annuncia che la Uilm «è pronta intanto alla consultazione con assemblee non retribuite tra i lavoratori» e evidenzia: «Siamo pronti anche allo sciopero».
Certo è che la colonnina di mercurio all’interno dei cancelli della Fca sta salendo notevolmente. Ora toccherà a Marchionne trovare una via d’uscita, che non sia chiudere i battenti e andare all’estero.
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