L’assessore regionale del Piemonte alle Politiche per la Famiglia, Chiara Caucino, non chiede scusa. Neanche se sono i gruppi della sua maggioranza a chiederle di farlo. Caucino finita nell’occhio del ciclone per la sua affermazione: «Accetto qualunque critica, ma non da donne che non hanno figli. C’è chi parla e non è nemmeno madre, forse prima di parlare dovrebbe passare per quel sacro vincolo» fatta durante un incontro in cui si parlava della nuova legge sugli affidi, non fa un passo indietro. Accade così che, in seconda commisione, quella sul bilancio, i lavori restano bloccati, proprio per questo motivo.
Infatti le opposizioni pretendono quelle scuse, e l’ex presidente della regione Piemonte, oggi consigliere PD, Sergio Chiamparino, l’ha posta come questione pregiudiziale per iniziare i lavori. D’accordo con lui Marco Grimaldi di Luv e e il capogruppo PD, Domenico Ravetti. Scatta immediatamente la riunione di maggioranza, non certo breve, in cui viene chiesto alla Caucino di chiedere scusa a verbale, per dare l’inizio dei lavori. Ma come detto l’assessore non si fa convincere e per le scuse bisogna ancora aspettare, se mai arriveranno.