Torino si mobilita e chiede la liberazione di Patrick George Zaki.
Il comitato “Nuove Energie” di Azione, il partito di Carlo Calenda e Matteo Richetti, e +Europa hanno organizzato per questo sabato un flash mob per l’attivista e ricercatore egiziano di 27 anni dell’Università di Bologna, detenuto e torturato in Egitto con l’accusa di “rovesciamento del regime al potere” un reato simile al terrorismo per il quale si rischia l’ergastolo.
A dirlo, uno dei suoi legali, Wael Ghaly, specificando che a far scattare quest’accusa sarebbe stato un post su Facebook che, di fatto, non apparterrebbe nemmeno al vero account sul social network di Zaky.
Sabato scorso il tribunale di al-Mansura, in Egitto, dopo un’udienza durata appena dieci minuti, ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Zaky fissando l’udienza al 22 febbraio in cui i giudici decideranno se prorogare o meno la custodia cautelare di altri 15 giorni in base all’eventuale necessità di ulteriori indagini.
«La nostra è una richiesta di ascolto affinché il governo si attivi in difesa di un nostro concittadino» spiega Fabrizio Pace, coordinatore di Nuove Energie «non vogliamo – ricordando il triste caso di Giulio Regeni – che la storia si ripeta».
Il flash mob si terrà questo sabato, 22 febbraio, alle ore 15.30 in Piazza Carignano a Torino.