L’ex magistrato Antonio Rinaudo, oggi commissario dell’Unità di Crisi per l’emergenza Covid in Piemonte, vede l’ombra della criminalità organizzata dietro gli scontri di piazza della scorsa settimana a Torino contro il Dpcm, durante i quali si sono registrati diversi episodi di devastazioni e distruzione di vetrine e negozi.
“La criminalità organizzata – sostiene Rinaudo – ha tutto l’interesse a depredare attività commerciali, marchi internazionali come Gucci, per creare uno stato di disagio e una mancanza di sicurezza nelle persone. Vogliono arrivare a una desertificazione commerciale nella quale poi infiltrarsi con le loro attività”.
Secondo Rinaudo sarebbero stati reclutati ragazzi delle periferie e frange estreme delle tifoserie sportive: “Una gestione pilotata, con convocazione via web ben pianificata. Questi gruppi potrebbero essere stati pagati per andare a colpire quella attività in maniera studiata e creare disagio sociale – sostiene -. Sono valutazioni prospettiche sulla base delle azioni poste in essere, attacchi nei confronti di attività commerciali che hanno poco a che fare con il malumore per la chiusura dei ristoranti e mal si conciliano con un’organizzazione politica. Invece ben si conciliano con attività mafiose che sguazzano nell’anarchia strumentalizzando l’aspetto sanitario a loro vantaggio”.