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giovedì, 24 Ottobre 2024

Piemonte verso il nuovo lockdown. La rabbia dei commercianti: “Paghiamo solo noi”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Un mese di sacrificio nella speranza di salvare il Natale. É questa l’ultima speranza dei commercianti piemontesi che si preparano ad affrontare un nuovo lockdown. Il Dpcm che questa sera farà firmato dal premier Conte dividerà l’Italia in tre categorie, le zone rosse, quelle arancioni e quelle verdi. E il Piemonte, visto l’alto numero dei contagi, sarà zona rossa: con la chiusura di tutte le attività tranne fabbriche, scuole fino alla prima media e bene essenziali. Dunque saracinesche abbassate anche per negozi, parrucchieri ed estetisti. 

“Tra i commercianti c’è una grandissima preoccupazione perché si va verso un periodo determinante. Speriamo che questo enorme sacrificio per le imprese del commercio sia sufficiente e che si possa poi consentire di effettuare i consumi natalizi. Altrimenti sarà un disastro assoluto”, commenta la presidente di Ascom Maria Luisa Coppa, rivolgendo un appello alla politica: “commercio e turismo stanno pagando un prezzo enorme, mentre altri settori non sono stati toccati. Le risorse devono essere messe su settori che hanno pagato le pene dell’inferno, alcuni come la ristorazione e la moda sono in crisi da anni. Bisogna prevedere misure come la detassazione totale per tutto il 2021”.

Preoccupazione anche per i competitore del web, i grandi colossi dell’e-commerce che in questa situazione potranno essere ancora più liberi di rubare fette di mercato ai negozi tradizionali: “La politica – dice la presidente dell’Ascom – si è inventata le tasse più incredibili: sull’ombra, sui marciapiedi, sulle vetrine. E’ possibile che non inventino una tassa su Amazon? Gli acquirenti non si rendono conto che stanno distruggendo l’economia reale. La politica è silente, aumenta la ra

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