«La manutenzione dei mezzi non deve essere tutta esternalizzata, siamo sommersi da straordinari, vi sono pure problemi per i congedi parentali e non vogliamo che i disallineamenti del bilancio siano pagati dai lavoratori». A parlare è Roberto Faranda rappresentante della Fast- Confsal che insieme alla Faisa Cisal hanno indetto lo sciopero di 24 ore in Gtt. Una protesta che non ha avuto questa volta l’appoggio dei sindacati confederali. Oltre alle perduranti e reiterate problematiche della categoria lo sciopero parte anche dallo sconcerto a fronte delle rassicurazioni e gli impegni presi in merito all’apertura imminente di un serio confronto tra le parti di cui si resta ancora in attesa.
Faranda, mentre distribuisce volantini sotto la sede del Municipio, in attesa di un possibile incontro con i consiglieri capogruppo, precisa: «Manca un piano industriale e sul fronte delle relazioni sindacali il clima ci pare peggiorato in questi mesi». Si punta anche il dito contro l’amministrazione comunale che, a fronte di tanti bei propositi e impegni presi in campagna elettorale sul miglioramento e l’importanza del servizio pubblico, non abbiano dato ancora seguito a misure e risultati concreti.
Entrando nei dettagli il rappresentante sindacale ribadisce le problematiche legate mezzi che «hanno anche 18 anni con crescenti esigenze di manutenzioni con la mancanza di ricambi, un quadro che comporta una maggiore usura dei mezzi. Siamo molto preoccupati dal fatto che i lavoratori addetti alle manutenzioni continuino a scendere, sono di fatto dimezzati, mentre aumenta a dismisura il ricorso a ditte esterne».
«A questo – precisa Faranda – si aggiungono i problemi legati al turn over assente e alla mancanza di nuove assunzioni oltre al contratto integrativo in attesa di rinnovo». Problemi che hanno portato a sollevare anche la questione dei congedi parentali per papà e mamme. «Di questo abbiamo informato anche l’assessore Giusta».
Mentre si discute si nota il passaggio di qualche tram e bus. La sciopero, secondo le prime valutazioni sindacati, avrebbe avuto un’adesione di circa il 50%. E’ comunque da registrare il fatto che le sigle autonome promotrici della mobilitazione non abbiamo sollevato pubblicamente polemiche verso i confederali in attesa di prossime mobilitazioni unitarie.