Torino non è certo una città leghista. Questo è poco, ma sicuro. Lo dimostra il fatto che quando la Lega Nord ha deciso di scendere in strada a manifestare, oltre aver dovuto far fronte alle contromanifestazioni ci sono messi pure i numeri, impietosi.
Ed ecco che per l’iniziativa del 28 marzo, dove il Carroccio piemontese chiederà a Sergio Chiamparino di andare a casa, viste le presunte firme false, il luogo scelto non sarà piazza Castello, come era stato annunciato in un primo momento, ma la più piccola piazza Solferino. Matteo Salvini ci sarà, sembra certo ormai, anche se in Questura per il momento non è arrivata la richiesta ufficiale per la manifestazione. È solo questione di ore. La Lega ha anche cambiato i manifesti, dando appuntamento sempre alle 16 ma, come detto in piazza Solferino. Piazza Castello è troppo grande e c’è il rischio di essere contati.
La sensazione è che tiri aria di flop, come è stato per l’appuntamento di Roma contro il governo Renzi, il 28 febbraio, in cui piazza del Popolo non era certo gremita. Intanto si è messa in moto la macchina dei movimenti che si oppongo alla Lega. Quelli antirazzisti. Si sono dati appuntamento il 18 marzo a Palazzo Nuovo, per un’assemblea pubblica dove si deciderà le modalità della contromanifestazione. Lo slogan invece c’è già: #maiconsalvini, #slegalalega