Baffi spioventi che fanno da cornice a un’aria paffutella, rassicurante e inoffensiva come quella del droghiere di sotto casa, prima dell’avvento dei centri commerciali e supermercati. E con una giovialità gigiona che ricorda quella molto da vicino quella di Obelix, l’eroe dei fumetti francesi della serie Asterix. Avete indovinato di chi si tratta, ovviamente: è l’assessore al bilancio del comune di Torino Sergio Rolando, simpaticamente da oggi Rolandix, l’uomo che si scopre far quadrare i conti con artifizi telefonici, secondo il Corriere della Sera, edizione sabauda.
La ricetta di Rolando, è tanto semplice, quanto antica: un suggerimento a destra, uno a sinistra, e per non sbagliarsi, dal momento che dal bilancio di Torino (per renderlo più addomesticabile) si sarebbero sterilizzati i conti in rosso di Gtt e Infra.To, anche una conversazione innocente proprio con Walter Ceresa, dominus del Gruppo Torinese Trasporti. Il duetto, annotato il 7 luglio scorso sui brogliacci della Guardia di Finanza deputata alle intercettazioni, è un una sorta di compendio di commedia all’italiana anni Cinquanta, quella interpretata con umorismo dalla coppia Totò e Peppino De Filippo.
Ma, nella circostanza, Rolandix mostra una impensabile abilità slalomistica (vista la sua stazza diversamente atletica) nel destreggiarsi tra un paletto contabile e l’altro di Infra-To e di Gtt, e una cambiale in scadenza di Unicredit, quella Ream di 5 mlioni di euro per intenderci. A Ceresa, presidente cui bisogna chiedere sempre come insegna Paolo Giordana (ricorderete il favore di togliere una multa Gtt ad un suo amico) Rolandix però non si limita a questo: con lessico felpato di memoria democristiana, lo “invita” a “spostare”, a “rigirare”, a “ricollocare” le cifre da un mastrino contabile all’altro, in un verbo a“movimentare” sempre lo stesso denaro, come gli aeroplani da guerra che il Duce spostava da un aeroporto all’altro per gonfiare i muscoli davanti alle nazioni plutocratiche.
Insomma, Rolandix ha dato prova di essere meglio di un grillino della prima ora all’insegna del suo “movimento, movimento”, poco sociale forse rispetto agli ortodossi Cinquestelle, ma con i tempi che corrono, meglio non confondersi troppo con la destra.