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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Respinte le dimissioni del prefetto di Torino

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Il prefetto di Torino, Paola Basilone, dopo i gravi fatti accaduti a Torino e in alcuni centri della Provincia, aveva deciso di dimettersi comunicando la sua intenzione telefonicamente al ministro dell’Interno Angelino Alfano.
«Le mie dimissioni – ha dichiarato la dottoressa Basilone – sono state respinte».
Non sono mai stato nella mia lunga esperienza politica un frettoloso dispensatore di critiche nei confronti dei rappresentanti dello Stato soprattutto in determinate circostanze. Ciò che è accaduto a Torino nella settimana che si chiude rientra nella categoria delle circostanze non difficili, ma difficilissime.
Ebbene, come già ho avuto modo di scrivere su queste pagine, il servizio di ordine pubblico ha messo in luce un vuoto pauroso al di là della buona volontà e all’impegno degli agenti di Ps e dei carabinieri. Ciò che più è emerso con chiarezza è stata la sottovalutazione degli eventi da parte dei vertici delle strutture dello Stato, malgrado le segnalazioni tempestivamente fatte pervenire di minacce, di intimidazioni, atti di violenza nei confronti della cittadinanza. C’è di più. Come non ritenere pericoloso quanto aveva scritto il fantomatico “Coordinamento per la rivoluzione” su volantini largamente diffusi via mail e in città, in tutti i negozi contenente deliranti messaggi sulle intenzioni degli organizzatori: «Della giornata mondiale di ribellione per il 9 dicembre», ove si esalta l’uso delle mazze e delle pietre.
Domanda: non c’erano gli estremi su questi volantini per denunciare gli autori dei deliranti messaggi «per incitazione alla violenza», reato perseguibile dalla legge?
La prefetta di Torino ha ammesso in un’intervista rilasciata a “La Stampa” (che il giorno prima aveva auspicato che questore e prefetto offrissero le loro dimissioni) che «è evidente che ci sia stata una interpretazione non corretta di questi segnali».
Diamo atto alla dottoressa Basilone di avere riconosciuto la sottovalutazione dei segnali pervenuti preventivamente di atti di violenza e di intimidazione di marca tipicamente mafiosa.
Non possiamo che approvare questa onesta dichiarazione della prefetta. Leggendo però l’intervista rilasciata a “La Stampa” ci corre l’obbligo di rilevare come la prefetta associandosi all’indignazione generale ha indicato tra i partecipanti ai cortei anonimi «brutti personaggi».
No, signora, hanno partecipato anche numerosi soggetti appartenenti a organizzazione neofasciste come CasaPound, Forza Nuova, Fratelli d’Italia, non nascondendo la loro identità politica, anzi evidenziandola con saluti romani e invocazioni al defunto dittatore. Perché non dirlo?
Comunque auguri alla dottoressa Basilone per il delicato compito che le è stato riconfermato nella nostra città.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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