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domenica, 6 Ottobre 2024

Regione Piemonte, il centrodestra non ci sta

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

«Un attacco alla democrazia». Così Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, polemizza contro l’annullamento da parte del Tar delle elezioni regionali piemontese svoltesi nel settembre 2010. Il numero uno del Carroccio non usa mezzi termini e, annunciando una manifestazione contro «giudici, comunisti e giornalisti» domani alle 17 Torino, se la prende (non troppo originalmente) con «giudici e sinistra» che «anche quando perdono, riescono a vincere. Altro che mutande». Per poi raggiungere: «Forse – afferma – a qualcuno hanno dato fastidio i 30 milioni di euro di risparmio secco, all’anno, dei costi della politica in Regione. Forza Piemonte, forza Lega, continuiamo a lavorare».
Parole dure, a cui fanno eco quelle dei compagni di partito, in cui l’indignazione sembra farla da padrona. «Solo il mio ruolo istituzionale mi impedisce di dire quello che penso veramente – commenta il finora presidente del Consiglio Regionale Valerio Cattaneo – In questa fase mi limito a dire che sono curioso di leggere come il Tar del Piemonte motiverà l’odierna sentenza che mi sorprende molto».
Segue a ruota Agostino Ghiglia, portavoce piemontese di Fratelli d’Italia. «Sono passati quattro anni da quando Roberto Cota fu proclamato Presidente del Piemonte per aver vinto numericamente le elezioni – ricorda – Non è più un Paese civile quello in cui le interpretazioni teoriche di qualche magistrato amministrativo cancellano, dopo 4 anni, la volontà del Popolo. Nonostante i dubbi legittimi, sono certo che sulla decisione del qualificato Tar Piemonte non abbia influito il via libera di Renzi ad una candidatura dell’indagato, al momento, Sergio Chiamparino, anche se cambierebbe poco rispetto al sospetto di molti che si tratti di una sentenza politica. Si tratta di una sentenza surreale, incredibile, inaccettabile».
Anche Gianna Giancia, presidente della Lega Nord piemontese e della provincia di Cuneo, è dello stesso avviso. «Ingiustizia è fatta – afferma – In democrazia decide il popolo, il cui verdetto non può essere sovvertito da alcuno. Continueremo a batterci in ogni sede e con ogni strumento per difendere la democrazia dagli aspiranti usurpatori». Luca Pedrale, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, conclude polemizzando: «Con stupore abbiamo constatato che il Tar non ha preso minimamente in considerazione che anche la lista “Pensionati e invalidi per Bresso” era una lista farlocca, come sentenziato dal Tribunale e dalla Corte di Cassazione, e quindi da cancellare dalla consultazione regionale del 2010. Se ciò fosse stato fatto, il centrodestra sarebbe ancora in vantaggio come numero di voti. Stranamente è stata presa in considerazione solo la nullità della lista Pensionati per Cota e non di quella altrettanto nulla della Bresso».

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