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sabato, 27 Luglio 2024

Regina Margherita e Sant’Anna, M5s: “Chiamparino dia risposte chiare”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Anche il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle al comune di Torino si mobilita per avere garanzie sul futuro dell’Ospedale ginecologico Sant’Anna e del pediatrico Regina Margherita che dal progetto della nuova Città della salute perderebbero 400 posti letto.
«Chiamparino non faccia cassa sulla pelle dei bambini e delle bambine – afferma la capogruppo dei 5 stelle Valentina Sganga – Come più volte espresso, riteniamo assolutamente deficitario e inadeguato il progetto sanitario di Chiamparino e Saitta sul nuovo Parco della Salute. Inaccettabile il taglio di un totale di 800 posti letto, di cui oltre 300 sul polo materno infantile».
I grillini accusano il governatore della regione della «mancanza di risposte chiare su un tema così delicato che va a toccare una fascia sensibile di popolazione. Non vorremmo che l’intenzione fosse quella di limitare le cure ai soli casi ad alta complessità ed ad alta remuneratività per ripianare i buchi di bilancio dell’Azienda. Non è accettabile che paghino scelte politiche scellerate i cittadini torinesi».
D’altronde il Movimebto 5 stelle aveva sempre espresso la sua contrarietà al progetto del Parco della Salute, che tuttavia già avviato dalla precedente amministrazione non hanno potuto fermare. «Il Consiglio comunale di Torino si è espresso chiaramente nel proprio indirizzo nell’accordo di programma con la richiesta di una serie di verifiche quali: la congruità del numero di posti letto, la priorità  della Rete delle case della Salute, la sostenibilità economica del partenariato pubblico-privato, oltre all’allargamento della cabina di regia con il coinvolgimento all’interno dei tavoli operativi di tutti i rappresentanti dei settori coinvolti oltre a processi partecipativi partecipativi sul territori. Richieste rimaste tutte inascoltate», ha concluso Sganga.

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