“Era ed è restata una raccolta eterogenea di quello che i Comuni avevano nei cassetti, una raccolta senza criteri e senza visione”: per il consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle il documento presentato dalla giunta regionale di Alberto Cirio e successivamente rivisto per il Pnrr mostra tutti i suoi limiti rispetto alle possibilità di utilizzare i fondi in maniera davvero efficace.
“Non sappiamo quale sia la proposta di Cirio per il futuro del Piemonte e ci presentiamo all’appuntamento con il più grande piano di investimenti pubblici dal dopoguerra senza lo straccio di un’idea” osserva ancora Valle elencando progetti e soldi.
“Da 1.273 progetti al 31 marzo, per 26,9 mld di euro, si presentano oggi 2.968 progetti, per 34,5 mld. La dimensione media di progetto passa così da 21 a 11 milioni di euro.
Alcune province esplodono: Torino passa da 181 progetti a 1041, da 3,3 mld a 7,2. Cuneo da 39 a 319 progetti, da 1,8 mld a 2,9 mld. Cenerentola Biella, che passa da 75 a 107 progetti, da 600 a 700 milioni”.
“Particolarmente significativa la quota dedicata all’assistenza sanitaria e in particolare al potenziamento della rete territoriale che passa dallo 0,59% della proposta del 31 marzo allo 0,7% della nuova proposta. Una miseria sul totale, in aperta violazione delle direttive europee e nazionali che fissano almeno all’8% la quota di PNRR da dedicare a questi temi. E la responsabilità è chiara: la progettazione era inevitabilmente in capo alla Giunta Regionale, su questo non ci si è potuti affidare ai cassetti di progetti da svuotare dei sindaci” prosegue il Dem.
“I temi della domiciliarietà, dell’invecchiamento della popolazione e dell’esperienza drammatica di questo anno di pandemia sembrano non aver sfiorato i pensieri della giunta regionale, che persiste col suo approccio ospedalocentrico” conclude.