di Bernardo Basilici Menini
La Commissione per la pianificazione territoriale e la comunicazione del Consiglio regionale del Piemonte si è occupata in mattinata del problema, ormai noto, della cattiva ricezione del segnale Rai in diverse zone del territorio regionale. I membri della Commissioni si sono trovati di fronte a una situazione ambivalente e quasi paradossale: il Piemonte, secondo quanto dichiarato da Nadia Conticelli, presidente della Commissione, « è la regione con il più basso tasso di evasione del canone eppure si trova col triste primato di essere quella con la diffusione del segnale peggiore d’Italia».
In mattinata sono stati sentiti dalla Commissione Rai Way, società del gruppo che si occupa del segnale, il responsabile per il Piemonte Ezio Torasso, il direttore del settore pianificazione frequenze della Rai, Roberto Serafini e il presidente del Comitato regionale per le comunicazioni, Bruno Gerac.
«Sono 201 i Comuni che hanno segnalato disservizi – ha continuato la Conticelli– con una concentrazione più alta nelle province di Cuneo, Torino e l’alto Piemonte. Servono investimenti per risolvere il problema una volta per tutte, esistono nuovi ricevitori di segnale integrati con la banda larga e la telefonia mobile che supererebbero la disomogeneità del segnale televisivo in Piemonte».
Nel frattempo, l’Unione dei Comuni Montani si è mossa e ha presentato un progetto per intervenire sul problema, proponendo installazione di 45 trasmettitori di nuova generazione per un costo totale di 18 milioni di euro, soluzione commentata con favore da Nadia Conticelli, che ha sottolineato l’opportunità di «attivare risorse previste dai Fondi europei sugli investimenti in innovazione tecnologica».
Della questione si tornerà a breve a discutere: il prossimo 11 marzo è infatti previsto un convegno sul tema organizzato Torino dall’Uncem e dal Corecom