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giovedì, 24 Ottobre 2024

Quante illusioni e speculazioni su granchi,  piramidi e ciambelle su Marte

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

Infiniti link e titoli accattivanti mostrano granchietti, piramidi, cucchiai, statue, volti, ciambelle  estrani oggetti e marchingegni presenti sul pianeta rosso (per l’abbondanza di ossido di ferro). 

Senza dubbio immagini che fanno sognare come ipotetiche prove di presenze aliene, in realtà si tratta solo rocce, per quanto poliedriche ed evocative nelle loro forme, che possiamo riscontrare sulla nostra Terra.  Ricordiamo che su Marte la gravità è di circa il 38% di quella terrestre ed anche per questo fattore il pianeta rosso non è riuscita a trattenere nel tempo gran parte della sua atmosfera.  

Quello che sorprende è come anche fonti autorevoli ricorrino, anche se solo nei titoli dei loro articoli,  giochino su termini  e  illusioni di clamorose presenze di manufatti di antiche e misteriose civiltà galattiche, anche se solo nei titoli dei loro articoli, per poter aumentare i link dei contatti.  E’ dimostrato come il ricorso a parole come alieni, vita extraterrestre abbiano immediati riscontri di interesse. 

Questo mentre una marea di siti su misteri e complotti continuano a riproporre in modo fascinoso le immagini di cucchiai sospesi, statue e piramidi marziane e anche di presunte scritte in codice Morse su dune marziane che in realtà sono solo frutto della natura. Questo spesso accompagnato dal consueto riferimento ai misteri sconcertanti che la scienza ufficiale nasconde all’umanità.  La stesse pietre misteriose si potrebbero infatti rilevare osservando le rocce terrestri e le loro  anomalie riprese da particolari angolazioni.

Certo resta innegabile il fascino antropomorfico che caratterizza da sempre la visione umana che permane attratta fin da bambino da ogni simbolo in cui si riscontra delle fattezze in particolare del volto umano. Un discorso che si rafforza verso un pianeta che ha da sempre ha affascinato e alimentato leggende, misteri e divinità. 

Non a caso l’enigmatica fotografia con la rappresentazione di un volto umanoide su Marte (volto di Cydonia ripreso per la prima volta dalla sonda Viking 1 nel 1976) si tratta di una delle immagini che più ha colpito l’immaginario dei terrestri. Immagini frutto di luci e ombre o di particolari angolazioni di ripresa, che possono essere dettagli minuscoli di roccia o strutture di centinaia di metri. Nel caso del famoso volto si tratta di una struttura ampia circa due chilometri. 

L’acqua su Marte

E’ stato accertato come Marte nel lontano passato sia stato un pianeta vivo per la presenza abbondante di acqua in superficie. C’è chi ipotizza che oltre 4 miliardi di anni fosse interamente coperto da un grande oceano mentre la nostra Terra era ancora un mondo inospitale.  Marte però ha però poi perso gran parte della sua atmosfera, ora alquanto rarefatta,  diventando una sfera priva di acqua e di ogni forma di vita, anche se la sua atmosfera contiene ancora tracce di vapore acqueo e sulle calotte polari esiste ghiaccio misto a terriccio. I rover della Nasa hanno trovato la presenza molecole organiche anche se non è ancora chiara l’origine di queste presenze. Ovvero se siano la conseguenza di antiche forme di vita o recenti reazioni chimiche legate all’impatto di meteoriti o se le molecole siano frutto di processi geochimici tra roccia e la poca acqua presente.    Molti studiosi leggono il passato di Marte dalle analisi dei meteoriti  che si sono staccate dal pianeta per il continuo impatto di asteroidi. Asteroidi che, oltre all’acqua, possono portare preziosi elementi (molecole organiche come gli amminoacidi) alla base della vita .

Obiettivo Marte

Il pianeta rosso, che impiega 687 giorni per compiere una rivoluzione intorno al sole, resta un obiettivo per una possibile colonizzazione grazie a continui sviluppi scientifici immancabili nell’immediato futuro.  E’ evidente che i viaggi su Marte con esseri umani abbiano diverse complicazioni, a partire dai circa sei o nove mesi necessari per raggiungerlo con le attuali tecnologie. Un posticino alquanto inospitale visto che la temperatura media è di – 63 gradi, anche se ci sono zone e periodi in cui si toccano i venti gradi. Un’altra curiosità è come il giorno marziano sia simile a quello terrestre, con un’aggiunta di 39 minuti alle 24 ore, mentre una sua rivoluzione intorno al sole (anno marziano) duri 687 giorni.

Intanto la scienza va avanti  e le sue scoperte si moltiplicano in modo esponenziale. Certo il pianeta non è per niente simile alla Terra come si auspicava e fu George Bush nel 1989 ha ipotizzare un primo costosissimo piano per l’esplorazione marziana che venne poi respinto. Sono proseguite missioni e nuovi studi ma è da segnalare l’ex ingegnere aerospaziale americano della Nasa Robert Zubrin  che,  da privato ha dato corso all’ambizioso progetto “Mars Direct”. Un uomo per il quale il sogno marziano è stato da sempre un obiettivo centrale. Il suo  progetto avveniristico che prevede entro pochi anni non solo il viaggio diretto (senza stazioni orbitanti)  ma anche la presenza dell’uomo in funzione colonizzatrice sul pianeta rosso con basi in grado di produrre ossigeno con l’atmosfera marziana e carburante e sostentamento.  Una missione avveniristica che prevede il supporto di privati attraverso la società Mars Society fondata da Zubrin nel 1998.

Sembra un sogno ma a far tornare i piedi per terra basta pensare a come sia stato possibile andare sulla Luna nel 1969 con computer che aveva un potenziale molto inferiore a quello di un nostro ordinario telefonino. In ogni caso sono molti a ritenere come la colonizzazione di questo pianeta rappresenti un passaggio inevitabile del futuro. Un sogno alquanto complesso e a quanto mai problematico con le attuali tecnologie, ma è certo che nel futuro qualche terrestre, su un pianeta sempre più inospitale, sarà costretto a emigrare e diventare un marziano. Un marziano del futuro che probabilmente sarà oggetto di significativi mutamenti che si spera non riguardino anche la nostra coscienza e sensibilità individuale, insomma la nostra “umanità” 

Insomma non si tratta di sogni e nemmeno di mere ipotesi futurologiche anche se al momento non pare proprio possibile una sopravvivenza sul pianeta rosso senza adeguate protezioni e strutture ospitanti.

Di reale vi è sicuramente il grande interesse della ricerca cinese (China National Space Administration) per la conquista di Marte. Cinesi che hanno dichiarato di essere pronti ad effettuare entro il 2028 due lanci, nell’ambito della terza missione del programma Tianwen-3, per riportare direttamente campioni marziani sulla terra entra il 2031. Un’accellerata che metterebbe Pechino in anticipo di ben due anni rispetto ai tempi previsti da Nasa e Esa (Ente spaziale europeo) per la missione Mars Sample Return per il recupero dei campioni raccolti e preparati dal rover Perseverance. La sfida cinese per la conquista del pianeta rosso è aperta con l’obiettivo di portare uomini su Marte entro il prossimo decennio.

In conclusione ribadiamo come i troppi interessi legati al web e all’abbondanza di siti complottisti, in mancanza di una chiara verifica delle fonti, possano indurre troppe persone verso immaginari poco realistici.  Questo non limita certo il discorso della fantascienza e del sogno di nuove dimensioni che ha sempre accompagnato, con sorprendenti anticipazioni, il progresso scientifico.   In tal senso ci fa piacere segnalare la presenza a Torino dell’unico museo italiano dedicato alla fantascienza e al fantastico: Il Mufant. Un grande e affascinante spazio espositivo presso il quale è stata recentemente inaugurata una sezione dedicata alla fantascienza cinese. 

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