di Bernardo Basilici Menini
Spunta un’interpellanza del 2015. Il tema è il suk. I firmatari sono Chiara Appendino e Vittorio Bertola, entrambi, al tempo, consiglieri di opposizione.
La parte curiosa dell’interpellanza, rivolta all’allora sindaco Piero Fassino, è il titolo: “Quando se ne va il sukkino?”. L’ovvio riferimento è alla famosa “area di libero scambio” di via Monteverdi. Descritta con toni molto diversi rispetto a quelli della delibera di ieri, con cui si è deciso per uno spostamento temporaneo del suk e per un futuro itinerante. Il mercato, dicevano Appendino e Bertola, «genera problemi di abusivismo, rifiuti, degrado e circolazione di merci di dubbia provenienza».
Si faceva anche notare che «nel febbraio 2014, in sede di commissione della Circoscrizione 7, l’amministrazione aveva promesso lo spostamento in altra sede, ma lo spostamento non è mai avvenuto». Cosa che invece è accaduta ieri: uno spostamento di 300 metri che ha fatto andare su tutte le furie proprio il presidente della settima Circoscrizione, Luca Deri: «Esprimiamo la più ferma contrarietà a questo tipo d’ipotesi poiché i problemi si risolvono e non si spostano di due isolati».
Appendino e Bertola chiedevano all’amministrazione quali interventi l’amministrazione avesse messo in campo per assicurare il rispetto delle regole, verificare che le merci vendute avessero una provenienza legale, e far si che i rifiuti fossero rimossi da chi li ha generati. Si chiedeva, insomma di «ridurre l’impatto del mercato sulla zona circostante». Una posizione che a un primo sguardo appare molto diversa rispetto a quella palesata nella delibera di ieri.